Per Coldiretti Umbria il testo unico sul settore vitivinicolo approvato alla Camera dei deputati può fornire un significativo slancio al comparto
Sarà possibile tagliare del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola.
Un risultato di una lunga mobilitazione che – sostiene Coldiretti – si auspica possa giungere presto ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte del Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari. Il testo unico porterà alla semplificazione delle comunicazioni e adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche per i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero.
ALBANO AGABITI Il settore vitivinicolo rappresenta al meglio la qualità delle produzioni agricole della nostra regione – sottolinea il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti – che debbono essere sempre più valorizzate, a cominciare da una forte promozione unitaria e integrata sui mercati internazionali. A fronte di un incremento della concorrenza, gli strumenti per competere restano il territorio, l’appeal per il prodotto locale e la qualità.
In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat, la superficie vitata ammonta circa a 13.000 ettari, dove operano oltre 11.000 aziende. Le esportazioni di vino umbro all’estero hanno sfiorato nel 2015 la quota di 30 milioni di euro, con un aumento di quasi il 15% in valore nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (elaborazioni Coldiretti su dati Istat commercio estero).
Il vino attiva un motore economico che genera opportunità di lavoro nella filiera, con la ricaduta occupazionale che riguarda sia le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, che quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.