Verso le professioni del futuro, alla Sapienza la “sostenibilità” diventa materia universitaria

Giovedì 21 marzo l’inaugurazione del corso di formazione Le Scienze della sostenibilità: la transizione culturale, ecologica e digitale, con una lezione zero che si terrà nella sala del Senato accademico. Nel 2024-2025, diventerà a tutti gli effetti un modulo di insegnamento

Giovedì 21 marzo 2024 alle 10, nella sala del Senato accademico del palazzo del Rettorato, all’università La Sapienza di Roma, si svolgerà l’inaugurazione del corso Le Scienze della sostenibilità: la transizione culturale, ecologica e digitale.

La giornata – spiegano dall’ateneo –  si propone come una lezione zero e costituisce l’occasione per presentare quanto si concretizzerà nell’anno accademico 2024-2025, quando il corso diventerà a tutti gli effetti un modulo di insegnamento parte integrante dell’offerta didattica della Sapienza.

“In linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, l’ateneo si mette al servizio della comunità al fine di favorire la transizione culturale in atto con un insegnamento sulla sostenibilità, declinata nelle sue diverse forme, rivolto alle studentesse e agli studenti di tutti i corsi di studio e utilizzando i numerosi ambiti di competenza del corpo docente presente in Sapienza, che rappresenta il valore aggiunto di una università generalista – sottolinea la rettrice Antonella Polimeni – Con questa iniziativa puntiamo a formare nuove generazioni dotandole di strumenti efficaci nel campo dei green jobs, molti dei quali costituiranno importanti e innovative opportunità lavorative nel prossimo futuro”.

L’intento di questa iniziativa didattica sperimentale è infatti quello di promuovere un processo di alfabetizzazione sulla sostenibilità con il carattere della transdisciplinarietà che un’università come Sapienza è in grado di fornire, coinvolgendo i docenti delle diverse aree culturali presenti nei suoi 57 dipartimenti. L’orizzonte strategico è quello di costruire una politica educativa e formativa condivisa da tutte le discipline impegnate per la sostenibilità, che consente lo sviluppo di competenze trasversali per gli iscritti a tutti i corsi di studio, di primo e di secondo livello, di master e dottorati. L’interesse è quello di applicare le proprie specificità e prospettive di sostenibilità per contribuire allo sviluppo culturale in cui le possibilità di nuove occupazioni riguardano le attività promosse a livello trans-disciplinare.
La giornata inaugurale, aperta dai saluti della rettrice, prevede numerosi interventi e contributi, tra cui quelli di Patrizia Lombardi – presidente Rus Rete università per lo sviluppo sostenibile, Ermete Realacci presidente Symbola, Enrico Giovannini direttore scientifico Asvis e Stefano Laporta presidente Ispra. Livio De Santoli, prorettore alla sostenibilità, concluderà i lavori con la presentazione del corso 2024.


“Una corretta transizione ecologica deve essere inserita in un modello economico-culturale diverso da quello attuale, che coinvolge trasformazioni anche sociali ed economiche. Per rafforzare la componente di integrazione disciplinare del sistema dell’innovazione, occorre partire dalla missione universitaria della formazione” spiega De Santoli “Il nostro corso è innovativo in questo senso, perché favorisce una revisione trasversale collaborativa delle conoscenze per la valutazione, identificazione, aggregazione e applicazione pratica di soluzioni innovative nonché la definizione di nuove prospettive occupazionali, riguardanti lo skill ma anche il reskill”. 

Exit mobile version