Presentato il progetto a supporto dei processi di miglioramento degli standard ambientali delle aziende e della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
Promuovere la sostenibilità delle imprese attraverso un ruolo attivo nella riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, nel miglioramento della qualità della vita dei lavoratori, nonché degli standard di sicurezza e tutela della salute in ambito lavorativo.
Nasce per rispondere a questi obiettivi il progetto “SOStenibilità e Prevenzione” presentato da Cna Umbria.
“Siamo convinti che un maggior rispetto per l’ambiente, la valorizzazione delle persone e la crescita di lungo periodo siano obiettivi largamente condivisi dal sistema imprenditoriale umbro” – ha dichiarato il presidente regionale della Cna, Michele Carloni -. La spinta a questo progetto è venuta sicuramente dalla necessità di contrastare l’aumento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali registrato dopo la ripresa dell’attività post pandemia, con dati che per l’Umbria sono stati anche peggiori rispetto alla media nazionale. Ma anche dalla volontà di aiutare le imprese nel loro processo verso la sostenibilità, un obiettivo diventato una priorità per la grande maggioranza dei Paesi del mondo, che hanno assunto impegni comuni e sottoscritto protocolli internazionali per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche per migliorare la qualità della vita delle persone, dando al termine un’accezione molto ampia. Non dimentichiamo, inoltre, che nel prossimo futuro il rispetto dell’ambiente e delle norme sulla sicurezza da parte delle imprese costituiranno requisiti importanti anche per accedere a benefici e incentivi pubblici.”
Nel dettaglio
“Innanzitutto – ha affermato la responsabile regionale per l’ambiente e la sicurezza, Anna Lisa Agneletti – vogliamo essere al fianco delle imprese con un’assistenza gratuita volta a verificare il rispetto della normativa in materia di ambiente e di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e la salute delle persone ed essere quindi sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, evitando sanzioni che oggi sono molto più severe rispetto a pochi mesi fa. Ma anche accompagnare le aziende nel percorso di riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività, con un’attenzione particolare alla prevenzione nella produzione dei rifiuti, al recupero, riuso e riciclo dei rifiuti e materiali, alla diminuzione delle emissioni inquinanti, alla tutela delle risorse idriche e al risparmio energetico degli immobili e dei cicli produttivi. La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si traduce in benessere e motivazione delle persone e competitività per le imprese. Accanto a questo c’è tutto l’ambito della sostenibilità sociale e del miglioramento della qualità della vita delle persone, grazie al San.Arti., il fondo di assistenza sanitaria integrativa dell’artigianato a cui hanno gratuitamente diritto i dipendenti delle imprese artigiane, che possono avvalersi di prestazioni sanitarie che vanno dalla prevenzione delle malattie oncologiche e cardiovascolari, al sostegno alla spese per prestazioni varie come l’acquisto di occhiali da vista, fisioterapia, ricoveri, assistenza alla maternità, ticket per visite ed esami specialistici e tanto altro ancora. Infine, un altro aspetto importante del progetto è quello della stipula di una serie di protocolli di intesa con enti e istituzioni locali, a cominciare da quello sull’economia circolare e sull’individuazione di best practice tra le imprese, sottoscritto nel marzo scorso con la CCIAA dell’Umbria, la Regione, l’Arpa regionale e alcune associazioni di categoria. Altri ne seguiranno a breve, con il coinvolgimento degli organi preposti al controllo, sia in materia di ambiente che di salute e sicurezza sul lavoro.”
Non a caso, quindi, alla presentazione del progetto era presente anche Gennaro Cancellaro di Inail, Umbria, il segretario generale della Cciaa dell’Umbria, Federico Sisti, e alcuni dei partner territoriali qualificati che hanno aderito al progetto di Cna Umbria per supportare le imprese in attività specifiche in materia di ambiente e di sicurezza.
“Quello che ci auguriamo – ha aggiunto Michele Carloni – è che i temi delle energie rinnovabili, dell’autoproduzione di energia, della riqualificazione energetica degli immobili, del riuso e riciclo dei rifiuti, diventino centrali all’interno dell’unico strumento a sostegno dello sviluppo su cui la Regione possa contare, vale a dire la programmazione dei fondi strutturali e delle relative risorse, sulla cui destinazione – conclude il presidente regionale della CNA – si gioca il modello di sviluppo che si intenderà dare all’Umbria.”