“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”

“Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?”

Gianni Rodari, Grammatica della Fantasia, 1973

Un’ode all’entusiasmo per l’istruzione e alla valorizzazione della creatività e della felicità nella crescita e nell’educazione. Con queste parole Rodari ci ricorda che l’educazione e la vita in generale possono essere arricchite dalla leggerezza e dal gioco.

Un messaggio sempre attuale e significativo e lo è ancor di più, quando pensiamo ai bambini, privati della propria infanzia, costretti a crescere in contesti di degrado, abbandono o guerra.

Le parole di Rodari risuonano come un potente richiamo alla necessità di proteggere e valorizzare l’innocenza e la gioia dei più piccoli. Spesso la drammaticità delle loro condizioni di vita rende ancora più urgente il bisogno di creare ambienti in cui possano crescere ridendo, imparando attraverso il gioco e la creatività, piuttosto che attraverso il dolore e la sofferenza.

Scrittore, pedagogista, giornalista, poeta, noto per la sua fantasia e originalità, Gianni Rodari, attraverso le sue opere, ci invita ancora oggi a riflettere sull’importanza di un’educazione che metta al centro la felicità e il benessere dei bambini, offrendo loro la possibilità di sviluppare il proprio potenziale emotivo e intellettuale, in un contesto di amore e sicurezza per poter costruire un futuro migliore.

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