Decine di posti vacanti in Umbria per assenza dei requisiti richiesti ma poi ci sono anche le occupazioni che vengono “snobbate” perché ritenute non stimolanti
Responsabili export, operatori di agenzie di viaggio, addetti all’accoglienza in agriturismo… minimo comun denominatore per tutte queste professioni è la conoscenza della lingua inglese. Le opportunità di lavoro ci sono – fanno sapere dai centri per l’impiego e dalle agenzie interinali della regione – tuttavia spesso restano a lungo vacanti perché non vi sono figure adatte a ricoprire quei ruoli. Per molte attività, una buona padronanza dell’idioma britannico, fornisce titolo preferenziale ma è proprio su questo aspetto che si riscontrano le maggiori lacune. Insomma con un livello di inglese cosiddetto “scolastico” non si fa molta strada e soprattutto si vedono sfumare interessanti occasioni.
I profili richiesti – Su una media di 130 annunci di lavoro aggiornati settimanalmente in Umbria, almeno 40 si riferiscono ad occupazioni per le quali è richiesta una buona, se non ottima, conoscenza dell’inglese. Si tratta ad esempio di addetti alla gestione della relazione con i clienti ; tutor; operatori alla segreteria o agli uffici commerciali estero.
C’è chi corre ai ripari – Sono oltre 30 gli enti di formazione iscritti nel catalogo unico regionale che si dedicano all’insegnamento delle lingue straniere, sebbene per alcuni sia inserito all’interno di una proposta multidisciplinare. Ecipa Umbria negli ultimi due anni ha visto aumentare gli iscritti anche grazie al programma “Comunicando” che propone corsi gratuiti (livello base e intermedio) per persone con età compresa tra i 25 ei 64 anni. Alcuni dipendenti di Ternienergia hanno concluso proprio in questi giorni una full immersion di lingua inglese con l’associazione Moda e Cultura di Terni in vista di un progetto di lavoro in Africa.
Ma ci sono anche le professioni che non piacciono Secondo un’elaborazione dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Sistema