Michele Carloni, presidente Cna Umbria, interviene sul tema dopo l’inasprimento dei controlli e delle sanzioni varato dal governo per far fronte al consistente numero di incidenti nei luoghi di lavoro registrato negli ultimi mesi
“Evitare incidenti sul lavoro e malattie professionali è un obiettivo non solo dei lavoratori, ma anche degli imprenditori, delle associazioni di rappresentanza delle imprese, dei sindacati e degli enti di controllo”.
Nasce da questa convinzione l’invito che, nei giorni scorsi, Cna Umbria ha rivolto all’assessore regionale alla Sanità, ai dipartimenti di prevenzione delle Usl, alle direzioni territoriali del lavoro, all’Inail e ai prefetti di Perugia e Terni, “Affinché ci sia uno stretto coordinamento delle azioni da realizzare in materia di prevenzione. Cominciando da una maggiore attenzione alla formazione.”
Michele Carloni, presidente regionale della Cna, interviene sul tema dopo il recente inasprimento dei controlli e delle sanzioni varato dal governo per far fronte al consistente numero di incidenti nei luoghi di lavoro registrato negli ultimi mesi
“Come associazione – dichiara Carloni – crediamo moltissimo nel valore e nell’efficacia della prevenzione, che da oltre tre anni si è concretizzata, per quanto ci riguarda, in progetti specifici portati avanti in collaborazione con la direzione regionale dell’Inail. Ma siamo consapevoli che l’attività singola non è sufficiente”.
Da qui la decisione di rivolgere l’appello a tutti i soggetti coinvolti nelle attività di vigilanza e controllo, per poter arrivare ad azioni coordinate che aiutino nel prevenire incidenti, cominciando da una formazione rivolta non solo ai lavoratori ma anche ai datori di lavoro, e evitino di diventare eccessivamente punitive nei confronti delle imprese.
“Bisogna scongiurare, infatti, – aggiunge Carloni – che il potenziamento dei controlli e l’inasprimento delle sanzioni decisi dal governo si abbatta sulle aziende con ispezioni ripetute sugli stessi aspetti da parte di diversi enti. In un momento di ripresa dell’economia c’è il caso particolare delle imprese di costruzioni. Noi crediamo che i tempi siano ormai maturi per l’apertura di percorsi di qualificazione per l’accesso alla professione: trattandosi di uno dei settori che registra il maggior numero di casi di incidenti sul lavoro non si può aprire un’impresa di costruzioni senza seguire un percorso di qualificazione, improvvisandosi imprenditori.”
I rischi per la sicurezza, però, arrivano anche dall’abusivismo, che le imprese dell’edilizia, e non solo, subiscono in modo pesante.
“È un fenomeno che occorre combattere con maggior decisione, sia da parte dei committenti privati che pubblici. Non dimentichiamoci, infatti, che la pratica diffusa di assegnazione dei lavori con gare al massimo ribasso, oltre a non dare garanzie su lavori svolti a regola d’arte, porta inevitabilmente con sé l’ingresso di imprese dove i costi per garantire la sicurezza sul lavoro sono ridotti all’osso. Che senso ha – conclude il presidente di Cna Umbria – da un lato inasprire le sanzioni contro le imprese regolari, e dall’altro assegnare appalti a costi stracciati senza preoccuparsi dei riflessi che questa pratica porta con sé in termini di sicurezza dei lavoratori?”