Scadenze, un 2017 di burocrazia per le imprese

Anziché diminuire, come è stato ampiamente annunciato e promesso, nell’anno che è appena iniziato le incombenze burocratiche sono destinate ad aumentare

Nel 2017 il numero degli adempimenti a carico delle micro e piccole imprese crescerà mediamente di 4 unità. Pertanto, una impresa artigiana (senza dipendenti) lungo i 12 mesi dell’anno dovrà pagare o inviare la propria documentazione 30 volte per onorare altrettante scadenze fiscali, un negozio commerciale (con 5 dipendenti) 78 e una piccola impresa industriale (con 50 dipendenti) ben 89 volte.

Il risultato, a cui è giunto l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, è stato ottenuto dopo aver elencato i principali appuntamenti con il fisco che le 3 aziende campione prese in esame in questa simulazione hanno sostenuto nel 2016 e dovranno sostenere nel 2017.
 

Dal 2017, infatti,  il fisco si rinnova: arriva l’Iri (Imposta sui redditi) per le ditte individuali e le società di persone in contabilità ordinaria, il regime di cassa per tutte le imprese in contabilità semplificata e la fatturazione elettronica inizia a fare capolino anche nei rapporti tra imprese private, prevedendo tutta una serie di semplificazioni. Tuttavia, nelle more di queste novità la maggior parte delle imprese vedrà aumentare i propri adempimenti. 
 
“Nel suo complesso – spiega  il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo –  la burocrazia che grava sul mondo delle piccole imprese  costa, secondo i dati della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quasi 31 miliardi di euro ogni anno. Per ciascuna di queste realtà si stima che il peso economico medio sia di circa 7.000 euro. Questi costi, ovviamente, gravano relativamente di più sulle piccolissime imprese che sulle medio-grandi. Ricordo, ad esempio, che oltre il 70 per cento degli artigiani e dei commercianti lavora da solo: pertanto, la gestione degli adempimenti burocratici viene svolta direttamente dal piccolo imprenditore, che, in alternativa, si deve rivolgere ad un libero professionista o a una Associazione. Sia chiaro, una parte della burocrazia non può essere cancellata, tuttavia, se con un colpo di bacchetta magica si potesse eliminare questo fardello da 31 miliardi di euro , le piccole imprese, ovviamente in linea puramente teorica, potrebbero dar luogo, grazie a questo risparmio, a oltre 750.000 nuovi posti di lavoro”.  

Nel 2017 le imprese dovranno: inviare all’Agenzia delle Entrate i dati delle liquidazioni Iva trimestrali, delle fatture emesse/ ricevute/registrate e delle note di variazioni comprese le bollette doganali. La periodicità di queste due nuove comunicazioni (liquidazioni Iva e dati delle fatture) sarà trimestrale, ma il legislatore, con l’intento di agevolare i contribuenti, ha stabilito che il primo invio del nuovo spesometro (cioè dei dati delle fatture) relativo ai primi 6 mesi del 2017, avvenga entro il 25 luglio di quest’anno. Di conseguenza, nel 2017 abbiamo 6 nuovi adempimenti che si riducono a 4 a seguito  della “sparizione” dello spesometro annuale e della comunicazione Iva.
 
La scadenza del 25 luglio 2017 (in luogo dei termini ordinari del 31 maggio e del 16 settembre rispettivamente per il 1° e per il 2° trimestre del 2017), anticipa pericolosamente quella relativa all’invio dei dati dei mesi di aprile, di maggio e di giugno, in un periodo in cui l’attività è ancora rivolta ad altri adempimenti (dichiarazioni dei redditi, sostituti di imposta, Irap, studi di settore). 
 
Le associazioni di categoria e i commercialisti già da qualche mese hanno sollevato la preoccupazione  di non essere in grado di adempiere in soli 25 giorni alla grande mole di lavoro che questa novità comporterà. Si consideri che in questo arco temporale è necessario ritirare tutta la documentazione, controllarla, registrarla, predisporre il modello e inviarla al fisco.
Inoltre alcune novità fiscali introdotte dal legislatore, come la contabilità per cassa,  aumenteranno gli adempimenti per le imprese in contabilità semplificata  (si tratta di una platea potenziale di circa 439.000 società di persone a cui si aggiungono 1.766.000 imprese individuali).

LE PRINCIPALI SCADENZE FISCALI PER LE IMPRESE

Descrizione                                                             2016       2017      Aumento

Artigiano: impresa individuale senza dipendenti –          26          30             +4      
liquidazione Iva trimestrale

Commerciante: società di persone con 5 dipendenti        74          78            +4
– liquidazione Iva trimestrale

Industria: società di capitali con 50 dipendenti                85          89           +4
 – liquidazione Iva mensile

 (Elaborazione Ufficio Studi Cgia)

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