Nell’ex ospedale decine di operatori impegnati nella cura di persone in stato vegetativo. Il 9 dicembre l’inaugurazione
“L’avvio dell’attività del Santo Stefano completa la risposta alle esigenze di salute offerta dai servizi dell’azienda. In questo caso, l’integrazione tra pubblico e privato permetterà di garantire prestazioni di assoluta qualità – ha dichiarato il direttore generale Usl2, Sandro Fratini a proposito dell’apertura dell’Istituto Santo Stefano di Foligno, la residenza sanitaria specialistica per l’assistenza alle persone in stato vegetativo. La nuova struttura occuperà decine di operatori specializzati.
L’evento – La cerimonia di inaugurazione è prevista per martedì 9 dicembre 2014 alle 16. Saranno presenti il sindaco di Foligno Nando Mismetti, il direttore generale dell’UslUmbria2 Sandro Fratini e l’amministratore delegato del Santo Stefano Enrico Brizioli, la presidente Regione Catiuscia Marini.
All’interno del vecchio ospedale – La struttura collocata nello storico edificio del vecchio ospedale di Foligno potrà accogliere 83 ospiti. “Sono già attivi 43 posti letto di residenza sanitaria assistenziale per persone anziane con diversi profili di bisogno di cura ed assistenza – comunicano dalla Usl2 – con particolare attenzione a pazienti con patologie evolutive irreversibili. Gli altri 40 posti sono dedicati all’Unità speciale residenziale per persone in stato vegetativo con grave insufficienza respiratoria. Essenziale snodo a supporto del percorso di cura per pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite”
Nando Mismetti – Per il sindaco di Foligno, Nando Mismetti. “E’ uno spazio socio-sanitario di eccellenza che renderà il nostro territorio una realtà sempre più strategica e all’avanguardia sul fronte della sanitaria. Questa struttura – ha detto – nata grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, ha anche il merito di riqualificare e rilanciare una parte importante del centro storico cittadino che, negli ultimi anni, ha subito un doppio terremoto: quello che ha colpito l’Umbria nel ’97 e quello legato al trasferimento dei servizi sanitari nel nuovo presidio ospedaliero”.