In Umbria il settore regge ma servono progetti mirati e formazione. Le linee guida dell’Ice
Quando la maggior parte dei settori economici arranca, quello delle esportazioni continua a fornire linfa vitale a molte aziende, anche in Umbria. Sebbene a livello nazionale i dati Istat relativi a novembre mostrino i flussi commerciali con Paesi fuori dall’Unione con un calo delle esportazioni (-1,8%) e un aumento delle importazioni (+1,9%).
Coinvolgimento nei processi di internazionalizzazione – Per quanto riguarda Perugia e Terni, dall’osservatorio congiunturale delle Camere di commercio, gli unici andamenti con il segno positivo continuano ad essere quelli legati all’estero; rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente il fatturato ha una variazione positiva dell’1,4% e gli ordinativi dell’1,8% a Terni e del 2,9% a Perugia, dove nei giorni scorsi duecento imprenditori si sono incontrati al Roadshow per scoprire le opportunità dei mercati esteri. Il presidente dell’Ice (Italian Trade Agency) Riccardo Monti ha detto che “L’Umbria esprime in piccolo tutte le grandi eccellenze Italiane e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra le istituzioni”. Il 2015 sarà caratterizzato da un grande programma di promozione. “Vogliamo andare incontro alle Pmi – ha aggiunto Monti – ed indicare le grandi opportunità rappresentate dai mercati esteri”. Il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di imprese nei processi di internazionalizzazione diventa quindi fondamentale in questa fase dell’economia della Regione anche se le esportazioni risentono ancora della prolungata difficoltà per quanto riguarda il settore metallurgico con un -15,3% che rappresenta per oltre un quinto l’export umbro.
Le imprese italiane esportatrici sono già 200 mila ma 180 mila hanno un fatturato export inferiore a 750 mila euro. Di fondamentale importanza diventano dunque i progetti mirati e la formazione.
Umbria export in Asia centrale – Umbria Export, l’agenzia per l’internazionalizzazione di Confindustria Umbria, è capofila di un’ iniziativa finanziata dalla Commissione europea, relativamente al programma Central Asia Invest che prevede formazione, scambio di esperienze e visite internazionali a favore del comparto artigianale femminile dei paesi dell’Asia centrale: Tagikistan, Kirghizistan e Kazakistan. Nelle scorse settimane i massimi referenti delle Camere di commercio del Tagikistan e del Kirghizistan, hanno visitato alcune aziende e istituzioni umbre. Si sta contemplando una possibile futura collaborazione che oltre all’artigianato possa abbracciare anche i comparti dell’agroalimentare, dell’energia rinnovabile, della meccanica leggera, della meccanica agricola e dell’energia rinnovabile.
Il mercato russo – L’export verso la Russia chiuderà il 2014 in rosso. Il vice premier Arkady Dvorkovich ha annunciato l’introduzione dei dazi sull’export dei cerali. Durante il Roadshow Riccardo Monti ha spiegato come per quest’anno la perdita sarà di “almeno 1,5 miliardi di euro”. Ma il problema maggiore – ha sottolineato – è la concentrazione degli effetti negativi della crisi russa su “alcuni operatori, aziende che hanno puntato su quel mercato”.
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