Quando la creatività diventa indispensabile

Nell’analisi di Elkhonon Goldberg gli elementi per provare a comprendere come nasce l’innovazione e cosa succede durante le trasformazioni sociali

Proprio durante il lockdown milioni di persone hanno “scoperto” e utilizzato per la prima volta sistemi innovativi per continuare le attività di tutti i giorni pur stando fermi a casa


“…Perché sia riconosciuta come un contributo davvero creativo e non soltanto come uno stravagante volo di fantasia, un’innovazione deve trovare favore nella società e influenzarla.” La società ha dunque un ruolo fondamentale nel determinare il successo o l’insuccesso di un’innovazione secondo Elkhonon Goldberg che, proprio per questo, dedica La vita creativa del cervello “alle anonime menti creative tanto in anticipo rispetto ai loro tempi che nessuno le notò…”.

Pensiamo a smart-working, e-commerce, e-learning (per fare esempi legati ai nostri giorni). Sistemi innovativi per lavorare, fare acquisti e ricevere un’istruzione. A dire il vero, ideati e ormai in uso da tempo. Ma durante i mesi di confinamento a casa dovuto all’emergenza sanitaria per il Coronavirus, sono diventati indispensabili e utilizzati per la prima volta da milioni di persone che, probabilmente, anche in futuro, non potranno più farne a meno.

Il libro di Goldberg, riletto adesso, con il senno di poi (è proprio il caso di dire) appare profetico

Un viaggio affascinante e “misterioso” alla scoperta dell’origine della scintilla che fa nascere un’innovazione, cosa si nasconde dietro la creatività, quale è il ruolo dei cambiamenti sociali e dei “consumatori”, destinatari di una “nuova idea”.

Neuroscienziato cognitivo, neuropsicologo, tra i massimi esperti internazionali sul tema dell’adattamento cognitivo all’innovazione e ai cambiamenti socio-ambientali, Goldberg ci ricorda che “…ci vollero secoli dopo la sua invenzione nel quinto millennio avanti Cristo, prima che la ruota fosse adottata su larga scala in tutte le civiltà antiche. Al contrario, sono bastati pochi decenni perché alla fine del ventesimo secolo Internet diventasse un mezzo di comunicazione universale…”.

Se ci spostiamo alla più stretta attualità vediamo come siano bastate addirittura poche settimane per una diffusione uniforme e capillare del lavoro e l’istruzione da remoto.
In una società in continua trasformazione, quale quella attuale, “quasi tutte le persone partecipano al processo creativo, se non producendo idee straordinarie, comprendendo e incorporando nella loro vita queste nuove idee, concezioni e abilità e questo avrà un effetto sul modo in cui il nostro cervello si modifica mentre invecchiamo”.

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