Il grido d’allarme lanciato da Nidil e Filcams della Cgil di Terni. Allo sportello S.o.l. le richieste d’aiuto sono all’ordine del giorno
Orientamento al lavoro ma anche e, soprattutto, sostegno morale. “I nostri uffici, spesso vengono utilizzati come ‘sfogatoio’. Sono in tanti a cercare un lavoro e succede che queste persone siano sopraffatte dal senso dello sconforto. Proviamo a fare del nostro meglio. Spesso una parola, un consiglio giusto servono a riaccendere un po’ di speranza”. Questa la situazione secondo quanto riferiscono da Nidil (la struttura sindacale che rappresenta i lavoratori in somministrazione ed i lavoratori atipici) e Filcams (Federazione italiana lavoratori commercio albergo mensa e servizi) della Cgil -Terni. “I dati che parlano di una ripresa in atto – dicono – purtroppo non sono rispondenti alla realtà”. La stabilizzazione dei precari non basta, per poter parlare di aumento dell’occupazione, occorre andare oltre.
“Se la mensa della Caritas è sempre piena – proseguono – qualcosa vorrà pur dire. Molti sono gli stranieri, ma ci sono anche tanti ternani”. In parecchi si rivolgono allo sportello Sol (Servizio orientamento lavoro) di cui si occupa Nidil. “Arrivano persone d tutte le età – spiegano – dal 18enne in cerca della prima occupazione al 50enne che a causa della crisi della propria azienda non ha più un lavoro ma spesso, neanche i requisiti necessari a potersi ricollocare con facilità. Trovarsi di fronte a quegli sguardi imploranti e sfiduciati, possiamo assicurare, non è semplice. Controlliamo con loro se c’è qualche opportunità anche tramite internet, gli aiutiamo a compilare il curriculum. Siamo in contatto anche con agenzie interinali e facciamo in un certo senso da tramite tra domanda e offerta”.
“A un giovane che, appena diplomato, decide di proseguire negli studi e nella formazione che cosa consigliamo? Beh, difficile rispondere dato il quadro che abbiamo di fronte. Maggiori opportunità in questo momento potrebbero comunque arrivare dal comparto della chimica. Altre realtà importanti che fino a non molti anni fa rappresentavano una certezza per il territorio, ora non lo sono più”.