Regione Umbria, sindacati, collegi e associazioni professionali, hanno firmato il documento con cui si riconosce il potenziale contributo che arriva dalle attività infermieristiche, dalle tecniche di riabilitazione e dalle ostetriche. Primo step, la consulta regionale
Riconoscere il potenziale contributo delle professioni sanitarie al miglioramento dei percorsi e dei livelli di qualità dell’assistenza. Questa la finalità del protocollo d’intesa siglato dalla Regione Umbria e le organizzazioni sindacali, i collegi e le associazioni professionali della sanità.
Al via la consulta regionale della professioni sanitarie – Il primo step è l’istituzione fin da subito della consulta regionale della professioni sanitarie quale organismo di supporto alla pianificazione delle attività delle professioni sanitarie con le funzioni e l’obiettivo di collaborare alla determinazione delle linee di indirizzo per l’omogeneità degli interventi dei servizi sul territorio regionale, monitorare l’efficacia e la qualità degli stessi al fine di tutelare le esigenze del cittadino e di integrare professionalmente gli interventi degli operatori.
La valorizzazione delle professioni sanitarie – “La firma del documento – comunicano da Palazzo Donini – è la conclusione di un percorso che parte dal riconoscimento da parte della Regione Umbria della valenza strategica delle professioni sanitarie infermieristiche, tecniche della riabilitazione, della prevenzione, nonché della professione ostetrica, inquadrandole come risorsa per una nuova organizzazione dei processi di lavoro in ambito sanitario e individuando quale primaria area di intervento la valorizzazione dell’apporto delle professioni, incentivando ed estendendo il conferimento diretto di responsabilità per le distinte aree professionali attraverso l’istituzione di specifici servizi diretti da dirigenti provenienti dalle stesse aree”.
A settembre l’atto di indirizzo della Giunta regionale – Al protocollo seguirà già entro il prossimo mese di settembre un atto di indirizzo della Giunta regionale a tutte le direzioni generali delle quattro aziende sanitarie per rendere concreta la nuova funzione delle professioni sanitarie nell’ambito della sanità regionale, anche in funzione della nuova organizzazione dipartimentale che è stata definita con l’atto sottoscritto oggi.
I contenuti – Per quanto riguarda i contenuti del protocollo esso, in attuazione della legge del 2000 e coerentemente con gli articoli 19 e 20 della legge regionale “11/2015”, riconosce il potenziale contributo delle professioni sanitarie al miglioramento dei percorsi e dei livelli di qualità dell’assistenza. A tal fine la Regione ha stabilito di procedere, anche attraverso l’elaborazione di specifiche linee di indirizzo finalizzate, a realizzare nelle aziende sanitarie modelli organizzativi omogenei.
Nel dettaglio – Attraverso il protocollo in ciascuna Azienda sanitaria regionale si costituiranno i servizi delle professioni sanitarie con le funzioni di assicurare la qualità, l’efficienza e la gestione unitaria delle professioni sanitarie presenti nelle aziende sanitarie, nel rispetto delle funzioni individuate dai singoli profili professionali e dai codici deontologici e del personale di supporto alle professioni stesse; nonché di garantire da parte del personale infermieristico, ostetrico, tecnico-sanitario, della riabilitazione e della prevenzione la qualità, l’efficacia e l’efficienza tecnica ed operativa delle rispettive prestazioni professionali e delle attività del personale di supporto per offrire una risposta appropriata ai bisogni di salute del cittadino, in sintonia con le finalità dell’Azienda.