Dall’inserimento lavorativo dei giovani, alle nuove sinergie con regioni e Camere di commercio, ecco il piano con cui, dopo le confische alla criminalità organizzata, si punta a restituire competitività e legalità al tessuto economico e sociale
Valorizzare le imprese e i beni aziendali sottratti alla criminalità organizzata, reintegrandoli nel circuito economico legale e nelle comunità sociali. Questo l’obiettivo dell’accordo siglato tra il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel), il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc).
Alla fine del 2023, l’ANBSC gestiva 2.781 aziende, di cui ben 1.908 confiscate in via definitiva. Queste risorse – riferiscono dal Cnel – rappresentano un’opportunità unica per sostenere la crescita economica locale e creare nuovi posti di lavoro. L’accordo promuove un approccio di co-progettazione tra enti territoriali e Terzo Settore, con il supporto di strumenti finanziari come il Fondo di garanzia e il Fondo per la crescita sostenibile, unitamente ai regimi agevolativi già previsti per le imprese.
Rigenerazione economica e occupazionale
Tra le iniziative prioritarie figura il recupero delle attività produttive tramite contratti di rete e piani di rigenerazione del territorio. L’intesa punta anche a sostenere sinergie industriali e di scala, favorendo la creazione di reti di filiera e garantendo al contempo la sostenibilità economico-finanziaria delle aziende coinvolte.
Un aspetto cruciale è il coinvolgimento attivo di tutte le forze sociali, economiche e del lavoro nei processi di recupero. Ciò include l’affitto a titolo oneroso dei beni ad aziende private o pubbliche, e il comodato gratuito a cooperative di lavoratori delle imprese confiscate, con un’attenzione particolare al mantenimento dei livelli occupazionali.
Collaborazione con Regioni e Camere di commercio
L’accordo propone inoltre sperimentazioni in collaborazione con Regioni e Camere di Commercio, come la creazione di società miste per la gestione dei beni confiscati e l’introduzione di incentivi fiscali o decontribuzioni. Queste misure si inseriscono in un’ottica di sostenibilità dei “costi di legalità” e prevedono l’inserimento lavorativo di giovani, in particolare NEET under 35, in aree periferiche delle città metropolitane.
Il Mimit, dal canto suo, utilizzerà la piattaforma per investitori esteri Invest in Italy” per promuovere i beni confiscati, collaborando con realtà come Fintecna Spa per garantire una gestione integrata e strategica.
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