La Camera di commercio fa il punto della situazione in base agli ultimi sui dati Istat, ancora in crisi i settori portanti
I dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica collocano la provincia di Terni tra quelle in fase di ulteriore declino sotto l’aspetto del mercato del lavoro. L’anno 2014 si chiude con un bilancio occupazionale ancora negativo: il tasso di disoccupazione nel corso dell’ultimo anno ha raggiunto il 12,2% segnando un forte incremento rispetto al 2013 anno in cui il dato è risultato pari al 10,3%. “L’approfondimento sul dato Istat – riferiscono dalla Camera di commercio – evidenzia che poche altre province hanno mostrato un incremento maggiore nell’ultimo anno. La disoccupazione nel territorio ternano ha subito un incremento anche piuttosto repentino, se si considera che nel 2011 il dato raggiungeva appena il 4,2%. In sostanza il fenomeno si è quasi triplicato nel corso degli ultimi tre anni”.
La dinamica peggiore – secondo l’ente camerale – riguarda il tasso di disoccupazione giovanile che nel 2014 ha raggiunto il 50,9% contro il 38,5% del 2013 con un incremento di oltre il 12% in un solo anno.
Giuseppe Flamini – “I dati ufficiali sull’occupazione provinciale aggiungono un ulteriore elemento di preoccupazione rispetto alle forti difficoltà già presenti nel tessuto economico della nostra provincia – dichiara Giuseppe Flamini, presidente della Camera di Commercio di Terni – visto che in nessun altro contesto territoriale si è assistito alla triplicazione del tasso di disoccupazione nel corso degli ultimi tre anni e che più della metà dei giovani risultano disoccupati. Il dato è in controtendenza rispetto alla dinamica imprenditoriale appena monitorata dall’ente camerale secondo la quale ci sarebbero dei timidi segnali di ripresa se si considerano il numero delle iscrizioni e delle cessazioni delle imprese nel corso dell’ultimo anno. Evidentemente – aggiunge Flamini – si è trattato di molte nuove iniziative imprenditoriali ma di debole impatto economico in quanto alle stesse non ha fatto riscontro un consistente numero di nuovi posti di lavoro”.
Ancora in crisi i settori portanti – La crisi dei settori portanti per l’economia locale come l’industria, il commercio e l’artigianato rimane forte dunque. “Proprio da questi comparti, nel passato, sono scaturite le maggiori opportunità occupazionali per il nostro territorio – sottolinea Flamini – Per questo la Camera di commercio continuerà a monitorare i cambiamenti del nostro sistema economico e contestualmente a supportare con tutti gli strumenti a disposizione ed in sintonia con le altre Istituzioni, sia la nascita di nuove imprese sia il consolidamento di quelle esistenti e già presenti nei settori portanti dell’economia provinciale che, visti questi dati, dimostra una grande fragilità ed è bisognosa di allargare i propri confini, ampliare i propri orizzonti per far si che tutte le imprese che questo ente rappresenta, non rimangano soffocate nel proprio orticello che ogni giorno sta diventando sempre più stretto”.
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