Per il Cammino di Francesco la Regione si prepara ad eguagliare gli esempi ben più noti a livello europeo…
coinvolgendo anche Toscana, Lazio e Abruzzo al fine di valorizzare il patrimonio culturale e spirituale
L’Umbria si prepara a diventare protagonista del turismo esperienziale e trasformativo. Il punto della situazione in occasione del recente convegno ad Assisi sul tema “Il cammino tra turismo esperienziale e trasformativo: strumenti per gli operatori”.
Organizzato dall’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con la Camera di Commercio dell’Umbria, la Regione e Sviluppumbria, l’evento ha visto la partecipazione della neopresidente della Regione, Stefania Proietti, il segretario generale della Camera di Commercio, Federico Sisti, e il professor Fabio Forlani, presidente del Corso di laurea in economia e management del turismo dell’Università degli Studi di Perugia.
UN NUOVO PROGETTO PER IL CAMMINO DI FRANCESCO Durante l’evento, la presidente Proietti ha illustrato un nuovo progetto ministeriale volto a portare il Cammino di Francesco al livello di altri cammini religiosi europei, coinvolgendo anche Toscana, Lazio e Abruzzo. “L’iniziativa interesserà anche queste regioni,” – ha dichiarato Proietti, sottolineando l’importanza di valorizzare il patrimonio culturale e spirituale dell’Umbria.
NEL DETTAGLIO Con il nuovo progetto turistico/spirituale dedicato al Cammino di San Francesco su punterà a: valorizzare il Cammino di Francesco portandolo al livello di altri cammini religiosi europei come il Cammino di Santiago de Compostela, estendendo l’iniziativa a Toscana, Lazio e Abruzzo. Verrà potenziata la segnaletica e l’accessibilità del percorso, utilizzando tecnologie digitali e piattaforme social per aumentare la visibilità del cammino.
L’auspicio – è stato sottolineato – è quello di aumentare il numero di pellegrini e turisti che percorreranno il Cammino di San Francesco, contribuendo allo sviluppo economico delle regioni coinvolte, attraverso la promozione di un turismo sostenibile che valorizzi il patrimonio culturale e naturale, riducendo l’impatto ambientale, favorendo, al tempo stesso, la crescita delle attività locali, attraverso la creazione di nuove opportunità di lavoro.
LE SFIDE DEL TURISMO DEI CAMMINO Federico Sisti ha evidenziato l’importanza di appuntamenti come quello di Assisi per comprendere come posizionarsi nel mercato turistico globale. “Tra vent’anni, il turismo mondiale sarà aumentato del 60%, con una significativa crescita del turismo proveniente dall’India. Non basta avere bellezze artistiche e naturali, bisogna saperle valorizzare,” – ha affermato Sisti, citando il successo del Cammino di Santiago de Compostela come esempio di come i cammini possano generare investimenti economici e sociali.
COLLABORAZIONE E INNOVAZIONE Il convegno ha sottolineato la necessità di una stretta collaborazione tra istituzioni e operatori del settore per promuovere il turismo esperienziale e trasformativo. “Il turismo dei cammini, seppur rappresentando una piccola frazione del turismo complessivo, è una leva chiave per promuovere località e valori,” ha spiegato Forlani, aggiungendo che questo tipo di turismo può attivare significativi investimenti economici e sociali.
INTERVENTI DEGLI ESPERTO DEL SETTORE Tra i relatori anche Sara Zanni, consigliera per il Turismo dei Cammini del Ministero del Turismo, Alberto Renzi, destination manager, Antonella Tiranti, dirigente della Regione Umbria, e altri esperti come Tullia Caballero di ActiveItaly e Francesco Boggi di Cammini d’Italia – che hanno offerto una panoramica completa delle opportunità e delle sfide del turismo dei cammini.
Un importante momento di riflessione e confronto, quindi, che ha gettato le basi per future iniziative volte a promuovere il turismo esperienziale e trasformativo in Umbria. Con il sostegno di istituzioni locali e nazionali, la regione dunque, potrebbe essere pronta a diventare un punto di riferimento per questo tipo di turismo, valorizzando il suo ricco patrimonio culturale e naturale.