I dati del rapporto Urbes 2015 evidenziano una situazione critica per la provincia di Perugia. Dopo l’accordo Inail e Cna per la sicurezza, la giunta regionale istituisce un gruppo di lavoro per un nuovo regolamento contro le cadute dall’alto destinato all’industria
5,1 morti ogni 100.000 occupati nel solo anno 2012. E’ quanto emerge dal rapporto nazionale Urbes 2015 per quanto riguarda la provincia di Perugia. In provincia di Terni risultano in calo gli infortuni mortali anche se permangono su livelli superiori al dato nazionale.
La metodologia dell’indagine – Il rapporto Urbes (Il Benessere equo e sostenibile nelle città) è condotto da Istat e Cnel in collaborazione con i servizi statistici dei Comuni. Sono state individuate 12 dimensioni (salute, Istruzione e formazione, lavoro e conciliazione tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi) per la misurazione del progresso del Paese.
Rapporto Urbes 2015 Perugia Rapporto Urbes 2015 Terni
Allarme sociale – “La situazione che si registra in provincia di Perugia genera un forte allarme sociale – si sottolinea nel rapporto Urbes – ed è ancor più preoccupante a seguito della diffusa diminuzione di questi eventi sul territorio nazionale (3,6 nel 2012), in conseguenza anche della nuova normativa in materia di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Cadute dall’alto, le contromisure della Regione – La giunta regionale dopo il regolamento per la prevenzione delle cadute dall’alto nell’ambito dell’edilizia, prepara le basi per un nuovo regolamento destinato all’industria. Le cadute dall’alto rappresentano una delle cause più frequenti di incidenti, anche mortali, sul lavoro e che vuole prevenire le cadute dall’alto nello svolgimento di qualsiasi attività che espone le persone al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore ai due metri e che si svolgono, in particolare, nell’ambito dell’edilizia, dell’industria, dell’agricoltura e nell’allestimento di strutture provvisorie per lo svolgimento di spettacoli teatrali, cinematografici e musicali. A redigere il documento, che sarà poi sottoposto alla giunta regionale, un gruppo di lavoro tecnico che vedrà coinvolti tutti i soggetti interessati alla materia ed in particolare i rappresentanti della Regione Umbria, delle Asl, degli ordini e collegi professionali e da Anci, Ance, Confapi, Confartigianato, Cna, Movimento cooperativo di produzione e lavoro, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Direzioni territoriali del Lavoro, Inail e Vigili del Fuoco e con la partecipazione dei membri ad un calendario di incontri coordinati da un rappresentante del Servizio opere pubbliche della Regione.
Contributi a fondo perduto ai progetti per la sicurezza – Con il “Bando Inail Isi 2014 l’Inail ha rinnovato il proprio impegno per il welfare del Paese mettendo a disposizione delle aziende oltre 267 milioni di euro a titolo di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza del lavoro o all’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. La somma rappresenta la quinta tranche di un ammontare complessivo di oltre un miliardo di euro stanziato dall’Istituto a partire dal 2010) – Sistemi e Modelli di gestione della sicurezza”.
I contributi per l’Umbria – In questi ultimi anni in Umbria con i bandi Isi 2010/2014 sono stati messi a disposizione circa 17 milioni di euro e finanziati circa 160 progetti; Sono state circa 80 le domande presentate dalle imprese per il bando Fipit 2014, che prevedeva per l’Umbria un budget di circa 700 mila euro.
Inail con Cna per la sicurezza – Tra Inail, Direzione Regionale Umbria e Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della pmi dell’Umbria è scattata nelle scorse settimane una collaborazione per sviluppare attività in materia di prevenzione per contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. Gli interventi realizzati dalle aziende aderenti alla Cna orientati al miglioramento delle condizioni di igiene e sicurezza nei rispettivi luoghi di lavoro e rientranti nell’ambito dei contorni delineati dalla cooperazione potranno consentire di ottenere la riduzione del premio assicurativo Inail.
Anna Maria Pollichieni – In media a livello regionale – ha ricordato il direttore regionale dell’Inail, Anna Maria Pollichieni – un infortunio su sei coinvolge attività economiche artigianali: tra queste, maggiormente a rischio risultano quelle delle costruzioni, dell’attività manifatturiera e del commercio. La sinergia – ha sottolineato – è inoltre in scia rispetto alla riduzione dei premi Inail per l’anno 2014 (-7.99%) disposta dai Ministeri Economia-Lavoro a favore di quelle imprese artigiane che nel biennio 2013/2014 non hanno avuto infortuni”.