Inail, presentata la nuova banca dati statistica

Le caratteristiche dell’ultima versione della piattaforma, che da quasi 30 anni mette a disposizione online le informazioni raccolte dall’Istituto su molteplici aspetti del fenomeno assicurativo, infortunistico e tecnopatico, sono state illustrate a Roma nell’evento ospitato nella Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria Sopra Minerva

Aziende, Infortuni, Malattie professionali e Rischio, sono queste le aree tematiche in cui è stata suddivisa la nuova Banca dati dell’inail. Al suo interno uno sconfinato numero di dati, tavole e informazioni su molteplici aspetti del fenomeno assicurativo, infortunistico e tecnopatico che dal 1996 l’Inail mette a disposizione della collettività.

La presentazione, avvenuta nel corso di un evento in Senato, moderato dal giornalista Davide Colombo, (direttore centrale Istat per le Relazioni esterne e l’Ufficio stampa) è stata l’occasione per illustrare ai principali attori istituzionali, alle parti sociali e datoriali e agli stakeholder le potenzialità di questo strumento per l’analisi e la prevenzione delle malattie e degli incidenti lavoro-correlati.

 
D’Ascenzo: “È uno strumento che ci permette di impostare meglio le politiche di prevenzione”. “Fondiamo la nostra politica sulla circolazione dei dati e delle informazioni – ha detto nell’intervento di apertura il commissario straordinario dell’Istituto, Fabrizio D’Ascenzo – Quindi il valore aggiunto che viene da questa nuova Banca dati consentirà all’Inail, e a tutto l’ecosistema che lo circonda, di impostare le politiche di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali in modo più efficace. Questa, per noi, è un’esigenza assoluta che dobbiamo portare avanti. Disporre di una piattaforma più fruibile e accessibile vuol dire, infatti, avere maggiore possibilità di utilizzare il dato per indirizzare meglio le nostre strategie”.

Con la reingegnerizzazione riaperte alcune sezioni. Dopo gli interventi di Ester Rotoli (nella foto accanto) direttore centrale Organizzazione digitale dell’Istituto, che si è soffermata sul processo di digitalizzazione dei servizi Inail e sulla “data strategy” finalizzata a uniformare e accrescere la consapevolezza delle informazioni gestite, e Agatino Cariola, direttore centrale Rapporto assicurativo, che ha evidenziato l’importanza dei dati anche rispetto alla misurazione del rischio e del tasso di tariffa per le imprese, le novità principali della nuova Banca dati e alcuni degli altri strumenti di analisi che compongono l’offerta informativa statistica dell’Istituto, come gli Open data e le Statistiche europee, sono stati illustrati da Silvia D’Amario, coordinatrice generale della Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Istituto, Adelina Brusco, coordinatrice del settore Banche dati della Csa, e Andrea Bucciarelli, del settore Osservatorio statistico infortuni e malattie della Csa.

La necessità di aggiornare la struttura informatica della Banca dati, per allinearsi agli standard istituzionali anche in tema di data governance e brand identity, è stata l’occasione non solo per migliorare la modalità di fruizione dei dati e il dettaglio di alcuni contenuti, che possono essere analizzati attraverso viste aggregate e approfondimenti tematici per settore, indice di rischio, territorio, caratteristiche dei lavoratori e dimensione aziendale, ma anche per rendere nuovamente consultabili alcune sezioni non disponibili nella versione precedente.

Tardiola: “La consultazione è stata resa più semplice e personalizzabile”. Dopo i diversi adeguamenti architetturali e tecnologici eseguiti nel corso degli anni, garantendo sempre una panoramica approfondita ed esaustiva sull’andamento delle aziende, degli addetti-anno assicurati, delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro denunciati e riconosciuti dall’Istituto, con l’ultima reingegnerizzazione, frutto della collaborazione tra la Csa e la Direzione centrale organizzazione digitale dell’Istituto, la Banca dati statistica è stata trasformata in uno strumento ancora più funzionale e dinamico. “Rispetto alla versione precedente – ha sintetizzato il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola – è una piattaforma più semplice e personalizzabile, con dimensioni di analisi che possono essere molto più intuibili. Le dinamiche e le determinanti dei rischi sul lavoro e della sicurezza sono tante e quindi occorre essere bravi a comprenderle, a esaminarle e bisogna farlo collettivamente, non basta che a occuparsene sia solo l’istituzione. Di qui la scelta di mettere anche questo nuovo strumento al servizio di tutti”.

I contenuti suddivisi in quattro aree tematiche. I contenuti della Banca dati sono suddivisi in quattro aree tematiche: Aziende, Infortuni, Malattie professionali e Rischio. Una volta selezionata la sezione di ogni area tematica che si vuole approfondire, la modalità di navigazione consente di visualizzare il report principale e scegliere una o più variabili di filtro, con la possibilità, in alcuni casi, di affinare ulteriormente il dato, passando per esempio da quello regionale a quello provinciale. L’utilizzo della funzione “espandi”, inoltre, prevede contestualmente la visualizzazione del menù a briciola, che permette sia di mantenere traccia della navigazione effettuata sia di navigare i dati in senso opposto con la funzione “comprimi”. A eccezione del Rischio, che contiene indicatori statistici della frequenza e della gravità infortunistica relativi a un triennio consolidato, nelle altre tre aree tematiche la serie temporale è quinquennale.

Loy: “L’utilità per chi si occupa di salute e sicurezza è evidente”. Come sottolineato dal presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inail, Guglielmo Loy, “basta scorrere le rassegne stampa quotidiane, soprattutto quelle locali, per rendersi conto dell’interesse dei cosiddetti stakeholder – parti sociali, osservatori, università – ad attingere alla Banca dati dell’Istituto, che è il sintomo dell’efficacia di questo straordinario strumento. La sua utilità per chi si occupa, dentro e fuori dell’Istituto, del tema della salute, della sicurezza e della prevenzione è evidente. Da questi dati, infatti, è possibile trarre le informazioni che possono modificare concretamente il proprio agire. Questo vale sia per le istituzioni, che devono innovare norme, regole o atti amministrativi, sia per le parti sociali, che possono ricavarne elementi utili per regolare meglio la loro funzione all’interno del sistema delle relazioni industriali e sindacali, partendo da dati oggettivi”.

Nobile: “L’interoperabilità fattore decisivo”. “Come Agid – ha spiegato Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale – siamo molto soddisfatti non soltanto per la consapevolezza dell’importanza dei dati maturata all’interno di un ente complesso e strategico come l’Inail, che rappresenta un esempio consolidato di organizzazione ‘data-driven’, ma anche per il fatto che le informazioni contenute nei suoi dataset avranno degli usi che probabilmente andranno oltre ciò che è stato preventivato. Questa è la natura del dato aperto, la cui utilità è direttamente proporzionale alla possibilità di scambiare informazioni con altri sistemi digitali. L’interoperabilità delle banche dati, infatti, è un fattore decisivo, insieme alla capacità di riuscire a cogliere la velocità dei cambiamenti che stanno avvenendo nel campo della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale”.

Banca dati statistica Inail  

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