L’appello di Ciavaglia e Bravi della Cgil a fronte degli ultimi dati Eurostat che vedono per Perugia un indice di deflazione quasi doppio rispetto alla media nazionale
“Occorre riaprire il confronto tra tutte le forze sociali ed istituzionali per realizzare un progetto che sia finalizzato agli investimenti e alla creazione di lavoro”. E’ questo il monito lanciato da Filippo Ciavaglia e Mario Bravi, rispettivamente segretario generale Cgil di Perugia e Ires Cgil Umbria anche a fronte degli ultimi dati Eurostat sull’economia.
“Il ritorno della deflazione – dicono – è un pessimo segnale per l’economia. La piccola ripresa avviata nella prima metà del 2015 rischia già di scomparire. Come sostengono molti autorevoli economisti,la deflazione è la malattia peggiore, perché oltreché rimandare gli investimenti, aumenta il peso e l’incidenza dei debiti pubblici e privati”.
Secondo Ciavaglia e Bravi dovrebbe essere evidente che a 8 anni dall’inizio della crisi, “Occorre profondamente modificare le politiche economiche a livello nazionale e a livello europeo”.
In questo quadro la situazione in Umbria è addirittura peggiore. Perugia ha un indice di deflazione quasi doppio rispetto alla media nazionale (-0,5%).
“Se a questo aggiungiamo le analisi recenti – aggiungono i due sindacalisti – il dato sulla deflazione, non può che rafforzare la nostra preoccupazione. La deflazione, infatti, indica sostanzialmente un blocco degli investimenti in atto. E se pensiamo che i dati Ires, riferiti all’arco temporale 2008-2014, indicano una riduzione degli investimenti pari a -32,7%, è evidente che occorre concentrarsi sulla realizzazione di un progetto che ci faccia uscire da questa crisi strutturale, non compensata dai minimi dati positivi del turismo (+0,4%)”.
Per Ciavaglia e Bravi la via da intraprendere è quella del confronto tra tutte le forze sociali ed istituzionali. “E’ una strada difficile – affermano – ma che va assolutamente percorsa se vogliamo, come vogliamo, impedire il declino dei nostri territori e dell’Umbria”.