Tra le iniziative di sostegno: due nuovi bandi e voucher per la digitalizzazione e l’alternanza scuola – lavoro
“A Terni nei primi novanta giorni dell’anno sono nate quasi quattrocento imprese, ma il sistema imprenditoriale nel suo complesso non cresce ancora perché le aziende che hanno chiuso sono state di più”. È questo il quadro tracciato dal presidente della locale Camera di commercio Giuseppe Flamini a fronte dei dati ufficiali sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel I° trimestre 2018, diffusi da Unioncamere – InfoCamere ed elaborati dall’Ufficio Informazione economica dell’Ente camerale.
Meno imprese dunque abbassano le saracinesche, ma rallentano anche le nuove aperture. Chiude in rosso il bilancio dei primi tre mesi di quest’anno – un trimestre che tradizionalmente registra un segno meno all’anagrafe delle imprese del sistema camerale (poiché manifesta l’accumularsi di cessazioni contabilizzate a gennaio, ma riferibili in realtà agli ultimi giorni dell’anno precedente) – con una perdita di 73 imprese.
Lo stesso saldo negativo di dodici mesi fa, anche se meno marcato (al 31 marzo del 2017 il saldo segnava – 118 imprese).
Tra gennaio e marzo 2018 si è registrato un ulteriore rallentamento delle iscrizioni di nuove imprese (385 fino al 31 marzo del 2018, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano state 420) e la contemporanea diminuzione delle cessazioni (458 nel 2018, al I trimestre 2017 erano state 538).
“Il tasso di crescita imprenditoriale – sottolinea Flamini – resta pertanto negativo. Occorre dunque cautela da parte di chi nutre progetti imprenditoriali ma i dati rimandano anche il segnale di una difficoltà e incertezza importante che sta attraversando il nostro territorio nel suo complesso”. La Camera di Commercio, forse mai come adesso, come in questo difficile periodo, deve lavorare per essere sempre più casa delle imprese – aggiunge – ci stiamo provando tra le diverse iniziative anche con due nuovi bandi in uscita proprio a maggio, eroghiamo voucher nell’ambito della digitalizzazione delle imprese e dell’alternanza scuola-lavoro”.
Il tasso di crescita imprenditoriale al primo trimestre 2018 risulta negativo dello 0,34% inferiore alla media a livello regionale che registra una contrazione dello 0,53% (nel capoluogo di regione infatti perde lo 0,58% delle imprese, un dato peggiore di oltre il doppio rispetto a una media Italia di -0,25%). In particolare, in Umbria sono state 1.987 le cessazioni nel suo complesso con uno stock regionale che al I trimestre del 2018 segna 94.000 aziende. Male le artigiane che da sole hanno perso 602 imprese, raggiungendo quota 20.739 a livello regionale.
Per quanto riguarda i settori, a livello provinciale si evidenzia la contrazione di tutti i settori a cominciare dal commercio che riporta un saldo iscrizioni/cessazioni di -74 unità; il saldo delle costruzioni è -22, dell’agricoltura -14 e delle attività manifatturiere -26. Anche il comparto artigiano chiude il I trimestre 2018 con risultati negativi: il saldo iscrizioni-cessazioni è negativo per 61 unità.
Le dinamiche per forma giuridica evidenziano una buona tenuta per le società di capitali; risultano registrate 5.442 società, che rappresentano il 25% del totale delle imprese della provincia di Terni (125 sono state le iscrizioni e 66 cessazioni nel trimestre).