Obiettivo Saltarello. La promozione turistica del territorio passa anche attraverso la riscoperta di remote tradizioni legate al divertimento e allo svago. Ed ecco che in Umbria l’apprendimento di un’antica danza popolare, si propone più innovativo e funzionale rispetto ai corsi di ballo latinoamericano, Zumba ecc, che poco hanno a che fare con la storia della regione
A Terni – proposti da Sonidumbra – si sono appena conclusi due stage formativi dedicati al saltarello ma presto ne verranno proposti altri – comunicano dalla stessa associazione che dal 1997 è impegnata in concerti, seminari, stage, lezioni, pubblicazioni sulla musica della tradizione umbra. Un’alternativa alla Pizzica, la caratteristica danza che ha origine in Puglia e Basilicata e che nel corso del tempo ha preso il sopravvento e riproposta in tutta Italia. Anche per questo è stato “rispolverato” il Saltarello, una danza ritrovata comune ad altre regioni dell’Italia centrale. L’itinerario danzante va dal saltarello, ballo di coppia a struttura libera di origini antichissime ai balli-gioco come il “ballo della lavandara”, “ballo dello schiaffo”, “paparagianni”, “ballo del Chiamo”. Una serie di danze – sottolineano gli organizzatori – caratterizzate da un contenuto esplicitamente ludico di cui l’Umbria è particolarmente ricca”. Durante lo stage è prevista una parte pratica con cenni teorici relativi agli aspetti storico-sociali delle danze umbre per immergersi nel gusto della dimensione aggregativa veniva ritualizzata e celebrata.
Il Saltarello in particolare, caratterizzato dall’accompagnamento musicale con l’organetto, si distingue per il ritmo “che sa far ballare le piazze intere e sa creare un forte collegamento generazionale tra chi lo ballava nelle aie e chi prova a farlo oggi nelle piazze sotto la scia delle nuove tendenze musicali – spiegano da Sonidumbra – è una danza dall’evidente allusione erotica, in cui ciascuno ha l’opportunità di esprimere la propria energia entrando a turno nel cerchio di danzatori, in un’inscindibile corrispondenza ritmica con i suonatori che improvvisano moduli ritmico-melodici”.