“IL RISPARMIO È SOLO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

Il grido d’allarme di Cna Umbria sul “730” precompilato: “molti modelli si stanno rivelando errati con dati inesatti e incompleti” 

“Altro che una facilitazione per gli utenti: il debutto del 730 precompilato si sta traducendo in un vero e proprio onere aggiuntivo per cittadini e centri di assistenza fiscale”. È quanto afferma Fabio Matera, responsabile del Caaf di Cna Umbria. “L’introduzione della digitalizzazione sta comportando addirittura un passaggio in più perché sono moltissimi i 730 precompilati che si stanno rivelando errati, con dati inesatti o incompleti. E queste operazioni sono a totale carico dei cittadini e dei Caaf”.
Difficoltà per gli utenti – In precedenza il cittadino consegnava la documentazione e il Caaf compilava il 730, “Oggi – sottolinea Matera –  si deve prima procedere alla verifica dei dati inseriti automaticamente, nella maggior parte dei casi correggerli, quindi introdurre le nuove voci relative alle varie detrazioni di legge riferite all’anno fiscale di competenza”.
Inoltre, il fatto che la responsabilità per errori o omissioni in fase di compilazione dei 730 da quest’anno sia a totale carico di chi la effettua, ha fatto lievitare sensibilmente i costi assicurativi dei Caaf. “Siamo al paradosso che il Caaf è responsabile addirittura della correzione dei dati erroneamente inseriti dall’Agenzia delle entrate – sbotta il responsabile del Caaf di Cna Umbria”.
Nonostante tutto al Caaf, tariffe invariate da 5 anni – “Sul fronte dei prezzi – aggiunge Matera – comunque vogliamo rassicurare i nostri utenti perché le nostre tariffe sono rimaste invariate da cinque anni a questa parte. Anzi, il nostro Caaf applica tariffe addirittura più basse per chi si rivolge a noi per la prima volta. Questo ha comportato che ci assumessimo un onere economico considerevole, ma – conclude – abbiamo valutato non proponibile un aumento del prezzo richiesto ai nostri utenti in un momento in cui, sebbene si cominci a parlare di ripresa, gli effetti concreti sono ancora ben lungi dall’essere percepiti dai cittadini, soprattutto nel portafoglio”.

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