“Il meglio di sé gli italiani lo danno nell’emergenza…”

Roberto Gervaso

La “lente d’ingrandimento” di Roberto Gervaso sulla società in tutte le sue sfaccettature


Brillante, colto, ironico e disfattista, definiva l’Italia “Un Paese Guicciardiniano dove ognuno pensa ai fatti propri e a portare l’acqua al proprio mulino”. Scrittore e giornalista italiano, Roberto Gervaso, scomparso lo scorso 2 giugno all’età di 82 anni, aveva negli aforismi e nelle battute taglienti e sagaci il proprio tratto caratterizzante insieme, all’immancabile papillon (pare ne avesse più di trecento).
Il successo e la notorietà arrivarono grazie all’incontro con Indro Montanelli con cui collaborò alla stesura dei sei volumi della Storia d’Italia. Scrisse una quarantina di libri d’attualità, di divulgazione storica, ma anche libri confessione come quello in cui rivela di aver combattuto con la depressione (Ho ucciso il cane nero, ed. Mondadori)
“Il meglio di sé gli italiani lo danno nell’emergenza…”disse durante un intervento televisivo “Sconfitta da una guerra scellerata, l’Italia – raccontava Gervaso – si è rimboccata le maniche ed è uscita da una situazione pietosa. Dal ’58 al ’63 fummo protagonisti del boom economico perché uscivamo da un’esperienza fallimentare e volevamo riscattarci”. Parole di speranza e di incoraggiamento chissà, forse adatte anche all’Italia e agli italiani oggi alle prese con le pesanti conseguenze dell’emergenza sanitaria generata dal Covid-19.

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