Presentato a Terni il sesto rapporto globale Amway sulla cultura imprenditoriale in Italia e nel mondo, con un focus sull’Umbria
Quasi 50.000 persone intervistate (di età compresa tra i 14 e i 99 anni) in 44 paesi nel mondo, tra maggio e agosto 2015. Sotto i riflettori l’imprenditorialità.
Presentati, in collaborazione con la Camera di Commercio di Terni, i dati del sesto Rapporto Globale sulla cultura imprenditoriale in Italia e nel mondo realizzato da Amway, azienda leader mondiale nel settore della Vendita Diretta, con l’Università Tecnica di Monaco (TUM) e GfK .
Secondo quanto emerso dalla ricerca, il Centro Italia registra il più alto potenziale di imprenditorialità: sono il 46% degli intervistati coloro che riescono a immaginare di poter avviare un’attività in proprio, risultato che supera di ben 4 punti percentuale la media italiana (42%). Il potenziale più basso viene registrato nel Nord Ovest (39%), seguito dal Sud (41%), Nord Est (42%) e Isole (44%).
Sono per lo più gli uomini a immaginarsi imprenditori al Centro (49% vs 43% donne) ma il potenziale di imprenditorialità si impenna quando si parla di giovani, raggiungendo quota 56%. Per quanto riguarda le motivazioni che spingono all’imprenditorialità, il lavoro autonomo viene visto come una valida strada per meglio conciliare lavoro, famiglia e tempo libero per il 29% degli intervistati del Centro Italia (vs 21% media italiana), con una percentuale nettamente più alta tra gli under 35 (35%). Il desiderio di indipendenza dal datore di lavoro rimane tuttavia la leva motivazionale principale che spinge al lavoro autonomo, con un risultato anche in questo caso più marcato tra i giovani del Centro (50% rispetto alla media italiana del 46%), seguito dalla volontà di autorealizzazione (43% giovani Centro vs 41% media nazionale).
Se il Centro fa registrare il più alto potenziale di imprenditorialità in Italia è qui che si concentra anche la più bassa fiducia nei confronti del sistema Paese in materia di lavoro autonomo: solo il 34% degli intervistati del Centro, contro il 43% della media nazionale, ritiene infatti l’Italia un Paese favorevole all’imprenditorialità, in grado di tutelare e incentivare la libera iniziativa. Gli under 35 del Centro Italia sono ancora meno fiduciosi, con una percentuale che si abbassa ulteriormente al 32%.
Nell’analisi degli ostacoli che scoraggiano l’iniziativa imprenditoriale, al primo posto si trova la paura di fallire, freno all’iniziativa imprenditoriale per il 97% dei giovani del Centro Italia, ben 7 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale (90%), risultato che colloca l’Italia all’apice della classifica mondiale, seconda solo al Giappone, dove la paura di fallire frena il 94% degli intervistati. Al Centro la minaccia del fallimento è influenzata da diversi fattori che ne accrescono la percezione e la gravità, soprattutto tra i giovani: in primis gli alti oneri finanziari (63%), seguiti dal timore della crisi economica (62%), dalla paura di ricevere una delusione personale (35%) e dalle conseguenze legali (25%).
Secondo quanto emerso dal Rapporto, l’istruzione sembra giocare un ruolo rilevante: tra i giovani laureati l’attitudine positiva nei confronti del lavoro autonomo sale all’88% (vs 80% media nazionale giovani) e coloro che si immaginano di poter avviare un’attività in proprio sono ben il 57% (vs 52% media nazionale giovani). Alla domanda “L’imprenditorialità può essere insegnata” hanno risposto SI il 64% degli italiani, con un ruolo primario per le Camere di Commercio (35% Italia vs 33% media europea) e per le aziende (34% Italia vs 27% media europea).
GIUSEPPE FLAMINI “I giovani stanno cominciando a capire che per reagire alla crisi l’opportunità devono costruirsela da soli e anche nel nostro territorio sta iniziando a fiorire il fenomeno delle startup – ha detto il Presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Flamini – in un nostro recente approfondimento sull’imprenditoria giovanile abbiamo rilevato infatti che le imprese ternane guidate da un giovane sono il 9,5% del totale, un dato di oltre un punto percentuale superiore a quello del capoluogo umbro (8,3%) e vicino alla media nazionale che è del 9,6%.
Per questo stiamo mettendo in campo strumenti che aiutano i giovani a passare dall’idea all’impresa. Penso ai nostri corsi di formazione sul credito, business plan, alla Garanzia Giovani con cui offriamo fondi a tasso zero con il finanziamento Selfie Employment per concretizzare un’idea imprenditoriale. Presto in collaborazione con le Scuole e le Associazioni di Categoria delle imprese, metteremo in campo ulteriori strumenti per aiutare i giovani a passare dall’idea innovativa all’impresa e in ogni caso a trovare un’occupazione in linea con le proprie prospettive”.
FABRIZIO SUARIA “Questo dibattito organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Terni, che ringraziamo profondamente, è stato per noi un’importante occasione di confronto con alcune delle realtà istituzionali e d’impresa più attive su un territorio particolarmente strategico per Amway”, commenta Fabrizio Suaria, Amministratore Delegato di Amway Italia. “L’alto potenziale di imprenditorialità rilevato dall’indagine nel Centro Italia trova conferma nella nostra esperienza aziendale: è proprio in questa area che si concentra infatti circa il 30% dei nostri Incaricati alle Vendite, che contribuiscono per la stessa importante percentuale al totale del nostro fatturato italiano ”.
FABIO PAPARELLI Il vicepresidente della Giunta Regionale, Fabio Paparelli ha ricordato i due processi di sostegno regionali legati all’imprenditorialità come il filone delle start up ad alto contenuto tecnologico e quello legato all’autoimpiego e il forte impegno finanziario della Regione con lo stanziamento di 5milioni e 300mila euro complessivi per il finanziamento di progetti di impresa.