Fin da piccola in compagnia di tulipani, rose, gerbere…

 

Un viaggio nell’affascinante mondo dei fiori con la testimonianza di Simona Carbè, prima floral designer del territorio umbro e insegnante di decorazione floreale

“A ispirarmi sono essenzialmente la forma e il colore. Oggi comporre significa prima di tutto accostare questi due elementi, poi c’è sicuramente una parte di cuore”. Tecnica, creatività e anima si fondono nelle creazioni di Simona Carbè, terza generazione di fioristi umbri all’interno della stessa famiglia.
“Più esattamente mio nonno era un fioraio – sottolinea – mia mamma una fiorista, io sono una floral designer”. Tre diverse definizioni che mostrano come con il passare degli anni ciò che prima era una semplice “vendita di fiori” sia diventata una vera e propria arte. Chi si rivolge al fiorista- floral designer cerca competenza, consigli e composizioni adeguate a un evento, una ricorrenza ecc.
Quando è iniziata la sua straordinaria “avventura” in questo settore?
“Ho 44 anni e posso dire che da 44 anni mi occupo di fiori. All’inizio ovviamente era poco più che un gioco nei punti vendita a conduzione familiare. Sono sempre stata dentro un negozio di fiori anche se me ne occupo seriamente da quasi 23 anni. Mi sono diplomata all’istituto d’Arte di Perugia, poi ho iniziato il percorso per diventare fiorista professionista”.
Dopo la qualifica di Fiorista europeo, aver seguito corsi monografici e altri percorsi formativi che la porteranno a diventare insegnante a tutti gli effetti, Simona consegue il corso di laurea all’Università di Pavia, divenendo la prima floral designer del territorio umbro. Nel 2010 si aggiudica il primo premio alla Coppa Umbria, venendo così nuovamente riconosciuta come eccellenza del panorama regionale e nazionale in ambito artistico floreale.
Quanto conta oggi la formazione?
 “Prima questo era un mestiere nel senso che si andava a bottega e si imparava. Adesso ci sono delle scuole professionalizzanti anche se in Italia, a differenza di altri Paesi, non sono obbligatorie. Da noi chiunque, se vuole, può aprire un negozio di fiori senza avere alcuna specializzazione”.  Ma la differenza si nota. “Oggi il cliente è giustamente informato ed esigente, se il professionista è in grado di rispondere alle sue richieste bene, altrimenti è fuori. Le future spose ad esempio sanno tutto di tendenze, mode, a volte capita che chiedano il bouquet che hanno visto su qualche rivista, indossato da una famosa soubrette, ecc. Fino a dieci anni fa tutto questo non esisteva”.
La situazione in Umbria?
“In Umbria, come in altre regioni, chi sa fare bene il proprio lavoro, non rimane mai senza occupazione. Molte delle persone che conosco perché hanno frequentato anche i miei corsi a Perugia con Frontiera lavoro, Università dei Sapori e Confesercenti, hanno trovato un lavoro: c’è chi ha aperto un proprio negozio, o chi è stato assunto presso altre attività”.
A cosa sta lavorando in questo periodo?
“Attualmente lavoro a Perugia con mio marito che ha un’attività all’ingrosso: riforniamo i fioristi. Al tempo stesso insegno decorazione floreale a chi ha già un negozio. Nelle ultime settimane il tema di riferimento è stato il Natale, ampio spazio è stato dedicato alla realizzazione dei centrotavola per i prenzi e le cene delle festività, poi sarà la volta di San Valentino, la Festa della donna, Pasqua ecc”. Ad ogni ricorrenza la giusta composizione dunque, per affidare ai fiori ciò che spesso non si riesce a comunicare con le parole.

(In alto a sinistra e accanto a destra, due creazioni di Simona Carbè)

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