A pochi giorni dall’avvio emergono i disagi per i fornitori di beni e servizi alle pubbliche amministrazioni. C’è anche chi preferirebbe regalare pur di “aggirare l’ostacolo”
L’ingranaggio si è messo in moto. Il tanto annunciato passaggio al sistema di fatturazione totalmente telematico che riguarda pubblica amministrazione e imprese fornitrici, è diventato una realtà. A poco più di due settimane dall’entrata in vigore, anche in Umbria già si avvertono i primi effetti e non mancano però i disagi, soprattutto per le imprese medio-piccole.
A molti risulta sproporzionato, infatti, il tempo che occorre per produrre una fattura elettronica a fronte di forniture di beni e/o servizi spesso insignificanti dal punto di vista dell’importo.
Fabio Matera – “L’acquisizione di un software dedicato alla fatturazione elettronica comporta dei costi che non tutti, chiaramente, si sentono di poter affrontare, per cui – fa notare Fabio Matera, responsabile organizzazione Cna Umbria – le piccole imprese che si interfacciano con le pubbliche amministrazioni, per ottenere il compenso relativo a una prestazione, una fornitura ecc. devono necessariamente appoggiarsi a una struttura esterna che possa ‘trasformare’ la fattura cartacea in elettronica, il tutto con evidenti dispendi di energia e, soprattutto, di tempo”.
Gli enti coinvolti – Le imprese fornitrici che quasi quotidianamente entrano in contatto con aziende ospedaliere, Regioni, Province, Comuni, ma anche Comunità montane, stazioni dei carabinieri, case circondariali, ecc. sono un universo sconfinato. Pasticcerie, servizi di ristorazione, sistemazione macchinari, cura della persona e molto altri ancora.
Meglio non farsi pagare – “Qualcuno addirittura, quando si tratta di piccoli importi, preferirebbe regalare i propri beni per evitare perdite di tempo e aggirare l’ostacolo” – fa notare ancora Matera.
Una convivenza forzata – Insomma i vantaggi della cosiddetta “rivoluzione telematica”, primi fra tutti la riduzione dell’attività manuale, dei materiali di consumo quali carta, bolli, buste, la riduzione del tempo destinato all’archiviazione e alle relative ricerche, oltre che ovviamente la trasparenza delle informazioni contabili, ancora non si lascerebbero molto apprezzare. Per il momento si tratterebbe più che altro di una convivenza forzata per molte imprese umbre, in particolare per quelle ancora reticenti alle nuove tecnologie e a tutto ciò che comportano.
“Al momento – prosegue il responsabile organizzazione di Cna Umbria – sono state una sessantina le persone che si sono affidate a noi per la compilazione della fattura digitale”.
A chi rivolgersi – Vari in tutto il territorio regionale di enti che gestiscono per contro delle imprese, emissione, trasmissione, conservazione ed archiviazione delle fatture elettroniche rivolte alle Pa, con costi che diminuiscono all’aumentare del numero delle fatture da gestire, senza limiti nell’arco di un anno, è il caso ad esempio di Cna e Confartigianato .Le Camere di commercio di Terni e Perugia in collaborazione con AgID e Unioncamere, hanno invece messo a disposizione un servizio online gratuito che permette alle imprese la creazione e la completa gestione di un numero massimo di 24 documenti contabili nell’arco dell’anno. Intanto per la seconda metà dell’anno, Cna annuncia nuovi incontri seminariali proprio per fornire indicazioni e consigli utili in materia.