Gli allevamenti presi di mira anche in pieno giorno, a ridosso di aziende agricole e case. Danni economici e paura tra gli abitanti, chiesti interventi urgenti
L’allarme – Una minaccia per gli allevamenti ma anche per le persone. I lupi ma anche i cani randagi non temono più la presenza dell’uomo, spesso agiscono in pieno giorno e fanno delle stragi, di ovini in particolare ma anche di altri animali da cortile. In provincia di Terni il fenomeno è in crescita e sta creando seri disagi alle aziende con gravi ripercussioni anche dal punto di vista economico. “E’ necessario ricercare possibili soluzioni che contribuiscano ad arginare il problema della minaccia di lupi su parte del territorio provinciale” – comunicano da Coldiretti.
Incontro con il Prefetto – Nei giorni scorsi il presidente di Terni Massimo Manni, il direttore regionale Diego Furia e il vicedirettore Coldiretti Terni Roberto Santopietro, hanno incontrato il Prefetto di Terni Gianfelice Bellesini per illustrargli la gravità del problema che sta affliggendo gli imprenditori agricoli e la popolazione di diverse zone della provincia, per i quali la situazione, già difficile da tempo, è diventata insostenibile”.
I timori degli allevatori – Molti allevatori, infatti, hanno ritrovato i propri animali morti, sgozzati, spesso agonizzanti con le membra dilaniate dal morso degli aggressori che, sempre più affamati si avvicinano alle abitazioni incuranti di chiunque. “L’incontro si è reso necessario – spiegano da Coldiretti – alla luce delle ripetute segnalazioni che raccogliamo da quanti quotidianamente, nell’esercizio del proprio legittimo diritto d’impresa, devono fare i conti con i danni provocati al bestiame dagli attacchi di lupi che si avvicinano sempre più alle case e alle aziende agricole”. Una situazione che sta generando ingenti danni economici ma anche problemi di ordine pubblico e una paura crescente nella popolazione. “Si tratta ormai di una questione che riguarda l’intera comunità – specificano dall’associazione – e non solo il comparto agricolo, ma che comporta, tra l’altro, il rischio di un progressivo abbandono delle campagne e di quelle zone montane dove l’agricoltura è un fattore determinante per il presidio ed il mantenimento dell’assetto idrogeologico”.
Il presidente di Coldiretti Terni – Nel corso del summit il presidente della Coldiretti Terni Massimo Manni – ha sottolineato “la necessità di incrementare le misure di prevenzione nel rispetto e nella salvaguardia degli equilibri dell’ecosistema. L’ incontro ha gettato le basi per un percorso di riflessione comune – ha aggiunto – che dovrà proseguire nel prossimo futuro coinvolgendo maggiormente le altre Istituzioni interessate”.
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