Il punto di vista di Nino Galloni…. Attraverso un’analisi attenta e rigorosa l’autore ripercorre l’intreccio tra politica e finanza dal 1947 ai giorni nostri. L’impostazione della politica economica nel secondo dopo-guerra, ispirata ai modelli keynesiani aveva consentito al nostro Paese di crescere e consolidare i fondamentali economici. Solo successivamente, sul finire degli anni ’70, l’Italia, inserita in un contesto di crescente mondializzazione, inizia a intraprendere un drammatico declino .
La svolta liberista anti-keynesiana travolge e corrompe anche le scelte politiche della classe dirigente italiana consentendo alla finanza speculativa mondiale di demolire la solidità dell’economia stessa.
Oggi la speculazione finanziaria è dieci volte più forte delle classiche istituzioni internazionali e il debito complessivo è pari a cinquanta volte il prodotto lordo dell’intero pianeta. La tendenza a sostenere illimitatamente le perdite delle banche le quali, attraverso prestiti, aumentano la quota di indebitamento cartolarizzabile, sta pericolosamente portando le istituzioni e le banche stesse sotto il pieno controllo della finanza ultraspeculativa. A causa di questo scenario, secondo Galloni, anche l’euro è in pericolo fintanto le classi dirigenti non perseguiranno politiche economiche di contrazione del debito senza penalizzare lo sviluppo.
AUTORE: Nino Galloni
TITOLO : Chi ha tradito l’economia italiana?
EDITORE: Editori Riuniti University Press, Roma 2011
INDICE
I Presentazione della quarta edizione
VII Presentazione della terza edizione
7 Presentazione della seconda edizione
13 Premessa
L’evoluzione dell’attuale crisi mondiale
29 Capitolo 1
Dal 1947 al 1962
1.1. Le svolte del 1947 e l’impostazione degasperiana, p. 31 – 1.2. Le partecipazioni statali, p. 36 – 1.3. Dall’omicidio di Mattei ai prodromi del centro-sinistra, p. 41
45 Capitolo 2
Gli anni ’60 e ’70
2.1. L’Italia ha un ruolo nello scacchiere internazionale, p. 47 – 2.2. Fiducia negli affari, investimenti elevati e valore dei patrimoni, p. 50 – 2.3. Piccole imprese e strane virtú della lira, p. 52 – 2.4. Un Paese che va troppo bene: bisogna ammazzare qualcuno, p. 54
59 Capitolo 3
Dal «divorzio» tra Tesoro e Banca d’Italia alla messa a regime delle privatizzazioni
3.1. La crisi della sovranità politica e la sterilizzazione dello sviluppo, p. 61 – 3.2. La fine della sovranità monetaria come punizione della politica, p. 68 – 3.3. Restrizioni del bilancio pubblico e svendita delle imprese partecipate, p. 75 – 3.4. La riforma del mercato del lavoro e la negazione delle strategie per l’industria, p. 78 – 3.5. Il ribaltamento del rischio sulla società civile come elemento fondamentale della insostenibilità dell’attuale modello economico, p. 84 – 3.6. Le ripercussioni sulle grandi reti infrastrutturali, la ricerca e l’innovazione applicata, p. 85 – 3.7. La mancata attuazione della Costituzione e la sottrazione della politica all’elettorato, p. 91
95 Capitolo 4
Il nuovo millennio: dopo la fine della globalizzazione, il nulla?
4.1 Verso la netta separazione dei soggetti che esercitano credito ordinario, finanza speculativa e compravendita di obbligazioni a basso rischio, p. 97 – 4.2 . Una regolamentazione internazionale dei costi di produzione, p. 102 – 4.3. Conflitto inter o intragenerazionale?, p. 104 – 4.4. È possibile una necessaria riforma previdenziale?, p. 110 – 4.5. Riforme fiscali, economia sommersa (non osservata), usura, p. 113 – 4.6. Una rivisitazione della politica economica per gestire in modo diverso la cooperazione tra tutte le realtà mediterranee, p. 120
127 Conclusione
Come contrastare la catastrofe?
135 Indice dei grafici e delle tabelle
Appendice alla seconda edizione
137 È possibile salvare l’euro?
Appendici alla terza edizione
159 Sei punti per lo sviluppo e la piena occupazione
161 Interventi urgenti per il rilancio dell’economia
169 Indice dei nomi e degli argomenti
184 Bibliografia aggiornata e ampliata