Per i giovani che non studiano, non lavorano e non fanno formazione si punta sull’apprendistato e sull’impiego stagionale
La certezza di un punto di riferimento da cui ripartire per affrontare il futuro con slancio nonostante le oggettive difficoltà. Se bastasse una bacchetta magica… In realtà la situazione è ben più difficile da gestire. La disoccupazione ha diffuso tra i giovani un senso di sfiducia, scoraggiamento e impotenza.
In Umbria sono oltre 25mila i cosiddetti Neet. Hanno un’età compresa tra i 15 e il 29 anni, non studiano, non lavorano e non fanno formazione, insomma affrontano la vita senza avere un progetto, un obiettivo, hanno perso anche la voglia di cercare un’attività da poter svolgere o di studiare per raggiungere una specializzazione. Secondo l’Istat dal 2008 al 2013 sono aumentati del 6,1%, crescendo dal 12,9% al 19%. Per quanto riguarda gli uomini si è passati dal 9,6% del 2008 al 18,3% del 2013 e per le donne dal 16,3% al 19,8%. Complessivamente nel 2013, sono 8mila 400 i più rispetto al 2008. Un dato preoccupante nonostante sia tra i più bassi rispetto alla media nazionale: 21,6% contro il 26%.
Dal Governo arrivano soluzioni tampone – Una novità è il ritorno dell’apprendistato stagionale, utile soprattutto nei settori del commercio ma anche del turismo dove, secondo i dati relativi al 2011 ogni anno sono occupati 62mila apprendisti, con punte di 80mila assunti durante la stagione estiva. Denominata “garanzia giovani” l’iniziativa varata un anno fa dal Consiglio europeo per fronteggiare l’emergenza, con cui punta ad offrire a coloro che non studiano e non lavorano, un’attività lavorativa o di istruzione, formazione, tirocinio, apprendistato, entro quattro mesi dalla cessazione della precedente attività di studio o lavoro. Si stima che il costo totale del progetto sia di 21miliardi di euro l’anno ma le risorse che la Ue mette a disposizione dal 2014 al 2020 sono sole 6 miliardi.
L’assessorato regionale alle politiche giovanili – Intervenendo all’inaugurazione della Casa delle musiche a Terni, l’assessorato alle politiche giovanili (tramite il suo rappresentante) – ha sottolineato che peculiarità e criticità del territorio umbro hanno evidenziato, da un lato la solidità dei valori tradizionali e dei legami sociali che salvaguardano i passaggi difficili della vita dei nostri ragazzi, dall’altro la povertà dei servizi e delle iniziative di interesse giovanile in una realtà dove le caratteristiche geografiche accentuano il rischio di isolamento e di marginalità sociale. Da ciò – ha aggiunto – nasce l’esigenza di sviluppare strategie di valorizzazione del territorio e di potenziamento dei servizi esistenti talvolta insufficienti rispetto ai bisogni dei ragazzi e delle giovani generazioni, di pensare a nuovi approcci a carattere interistituzionale per connettere interventi riguardo ai giovani dentro un più ampio sistema di opportunità e di partecipazione responsabile alla vita della propria comunità.