Al Vinitaly, l’appello di Coldiretti Umbria per far fronte alle grandi minacce del settore vitivinicolo
Sotto i riflettori etichette allarmistiche e dazi

Rendere omaggio e difendere il vino italiano, inteso come patrimonio che intreccia economia, ambiente, cultura e paesaggio. Questo l’obiettivo di “Casa Coldiretti” nell’ambito del Vinitaly 2025 in corso a Verona. In un programma denso di iniziative, si alternano incontri, degustazioni e dibattiti sull’importanza del consumo consapevole di vino e sulla necessità di proteggere questa eccellenza da ostacoli crescenti. Temi al centro del confronto, già nella prima giornata della manifestazione, tra il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, con i commissari europei alla salute Olivér Várhelyi e quello all’agricoltura Cristophe Hansen, assieme all’amministratore delegato di filiera Italia Luigi Scordamaglia, oltre ai rappresentanti delle sedi regionali.
“Keep Calm e bevi vino italiano” – Un grande bicchiere con questa scritta domina lo stand, simbolo della campagna lanciata da Coldiretti, Filiera Italia e Fipe. L’obiettivo? Ribadire che il vino, se consumato con moderazione, non solo è sicuro, ma rappresenta anche un elemento chiave della dieta mediterranea e della cultura italiana – fanno notare da Coldiretti.
Sfide per il settore vitivinicolo – Il settore affronta due grandi minacce: i dazi imposti negli Stati Uniti che penalizzano l’export italiano e le campagne di etichettature allarmistiche in Europa. Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria, sottolinea che tali problemi stanno colpendo non solo l’export regionale, ma anche il tessuto economico nazionale, già provato da pandemia e tensioni internazionali. “L’Europa deve parlare con una sola voce e mettere in campo un piano concreto per sostenere le nostre imprese” afferma Agabiti.
Innovazione e sostenibilità come chiavi per il futuro – Il direttore regionale Coldiretti, Mario Rossi, pone l’accento sull’importanza di premiare la qualità distintiva del vino italiano, rafforzando il legame con i territori di produzione e puntando su innovazione tecnologica e sostenibilità. Attraverso strumenti come centraline meteo e precision farming, e grazie alle Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA), le imprese vitivinicole possono affrontare meglio le sfide climatiche e ambientali.
Il comparto in Umbria Il comparto vitivinicolo dell’Umbria, con 13.000 ettari vitati e oltre 30 milioni di euro di export, è un esempio di eccellenza italiana. “Il nostro vino è salute, storia, cultura, economia e tradizione. Non ci stancheremo di tutelarlo e promuoverlo,” conclude Rossi.
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