Confindustria, gli imprenditori umbri sono ottimisti

Durante la riunione della Giunta, il confronto sull’andamento dei diversi comparti produttivi

In primo piano: manifattura e chimica “green” come settori trainanti. L’edilizia resta in affanno in attesa della ripartenza degli investimenti

Il vento della ripresa. Non il titolo di un film ma ciò che percepiscono gli imprenditori industriali umbri. Tutta improntata a un moderato ottimismo la recente Giunta di Confindustria: l’avvio della ripresa produttiva pare avere consistenza, e le aspettative delle aziende, confermano l’inversione di tendenza.
Cresce il livello produttivo delle imprese – In quasi tutti i settori produttivi e nei vari territori della regione, a detta dei numerosi imprenditori che sono intervenuti ai lavori, la quota di imprese che vede crescere il proprio livello produttivo è ben superiore a quella che invece registra andamenti stazionari o in leggero calo.
L’incognita del settore costruzioni – Resta l’eccezione della filiera delle costruzioni, per la quale l’uscita dalla crisi è ancorata alla ripresa degli investimenti nelle opere pubbliche e, per quanto riguarda l’edilizia residenziale, all’adozione di interventi di riqualificazione e rigenerazione del patrimonio edilizio esistente.
Ernesto Cesaretti – “Il cambiamento in senso positivo del panorama industriale e delle sue prospettive – ha detto il presidente di Confindustria Umbria Ernesto Cesaretti – risente delle positive condizioni esterne, quali il prezzo del petrolio, il tasso di cambio euro-dollaro, la liquidità immessa dalla Banca centrale europea nel sistema creditizio, le riforme strutturali in corso di realizzazione nel nostro Paese e, pur nei limiti propri, le politiche del governo regionale”.
In primo piano l’industria manifatturiera – In questo contesto più favorevole, gli imprenditori confermano che l’industria manifatturiera locale può svolgere un ruolo crescente nei mercati nazionali e internazionali, puntando sui fattori caratteristici che la contraddistinguono, quali la qualità del prodotto, la creatività, l’innovazione, il radicamento ai valori del territorio, fattori, questi che consentono di intercettare segmenti rilevanti della domanda internazionale rivolta al made in Italy.
Terni e la chimica green – Segnali di ripresa si notano anche nell’area ternana, dove emerge il protagonismo della chimica verde, con iniziative e progetti capaci di dare un importante contributo alla crescita del territorio.
A questo obiettivo darà un impulso determinante il progetto di rilancio della manifattura di Terni, giunto ormai alla fase conclusiva, con l’imminente presentazione dello studio affidato da Confindustria Umbria alla società “The European House Ambrosetti”.
Lo studio, in particolare, assumerà la forma di un vero e proprio master plan di interventi, individuati attraverso il confronto con le imprese, le organizzazioni di categoria, le istituzioni e gli altri stakeholder. “Dalla sua realizzazione – ha spiegato il vicepresidente di Confindustria Umbria Stefano Neri – deriverà una forte crescita degli investimenti nel prossimo triennio, specialmente nei settori della bio economia e della fabbrica intelligente, anche con la creazione di nuove attività industriali alla cui realizzazione possano concorrere imprenditori umbri e di altre regioni”.
La Giunta ha anche provveduto a nominare la commissione di designazione in previsione del rinnovo, entro l’anno, della presidenza di Confindustria Umbria.
Della commissione faranno parte gli imprenditori: Antonio Campanile, Gino Timpani e Bruno Urbani.

 

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