Comunità montane: “Zero rischi per lavoro e stipendi”

Le rassicurazioni dell’assessore Cecchini: “Si tratta soltanto di gestire una situazione transitoria”. Intanto la Regione interviene per lo sblocco dei pagamenti per Orvieto e l’area del Trasimeno

Gli stipendi sono al sicuro. Nulla da temere per i lavoratori delle Comunità Montane e dell’Agenzia forestale regionale – secondo l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini: “C’è solo da gestire una situazione transitoria legata a problemi che non dipendono dalla Regione e che la Regione si è fatta comunque ancora una volta carico di risolvere, sopperendo al mancato impegno di Governo e Comuni”. Afferma Cecchini rendendo noto che “nella proposta di legge collegata alla manovra di bilancio 2015 approvata dalla Giunta regionale, abbiamo individuato la soluzione per risolvere i problemi che hanno ostacolato il pagamento degli stipendi per i circa 50 dipendenti delle due ex Comunità montane in situazione debitoria”.
 La riforma endoregionale – Proseguendo nel processo di riforma endoregionale, la Regione Umbria “Continua fino in fondo nel suo impegno a salvaguardare lavoro e retribuzione a tutti i lavoratori delle Comunità montane che altrimenti, non si può dimenticare – sottolinea l’assessore –  sarebbero rimasti senza occupazione a causa dell’azzeramento dei finanziamenti statali. Lo stesso non hanno fatto tutti i Comuni umbri: alle Comunità montane, che sono unioni di Comuni, non è stato versato quasi un milione di euro”.
Stipendi garantiti – Cecchini ha voluto mettere le cose in chiaro; “Non c’è nessun disimpegno della Regione, né problemi di finanziamenti: come abbiamo precisato nell’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali lavoro e stipendi continueranno ad essere garantiti. Fino al 2007 – ricorda – il finanziamento del personale è stato a carico dello Stato, con trasferimenti erariali del Ministero dell’Interno per le spese di funzionamento per 8 milioni di euro circa ai quali si aggiungevano fondi per investimenti per circa 3 milioni, e  un contributo regionale erogato a titolo di finanziamento per le funzioni delegate. Successivamente i trasferimenti statali si sono drasticamente e rapidamente ridotti fino ad azzerarsi nel 2010”.
 “In questi anni e fino ad oggi – ricorda – la Regione, pur nell’ambito della difficile situazione prodotta dai progressivi tagli imposti alla spesa pubblica, ha assunto il completo onere  del mantenimento delle Comunità montane ed in primo luogo del personale in servizio con il contratto della funzione pubblica, con stanziamenti annuali  per il 2013 e  2014 pari a 8 milioni e mezzo di euro, al netto di quelli relativi al personale pubblico trasferito all’Agenzia forestale regionale cui sono passati gli operai e gli impiegati forestali. Abbiamo garantito regolarmente lo stipendio a tutto il personale presente, circa un migliaio di persone”.
Le difficoltà finanziarie degli enti – “Il mancato pagamento degli stipendi in due delle cinque Comunità montane, cioè di quella del Trasimeno per quanto riguarda la mensilità di febbraio 2015 dei 16 dipendenti e di quella dell’Orvietano-Narnese-Amerino-Tuderte, con 33 dipendenti, per i mesi di gennaio e febbraio 2015 non è dovuto – sottolinea l’assessore Cecchini – alla mancanza di risorse di competenza nel bilancio regionale, ma alle difficoltà finanziarie in cui si trovano i due Enti, per cui al momento qualsiasi somma  trasferita sarà trattenuta dai rispettivi Tesorieri fino al rientro nei nuovi limiti di anticipazione di cassa”.
  “Un problema grave per i dipendenti, ma – afferma – del tutto transitorio poiché la Regione si è fatta carico, ancora una volta, di intervenire a difesa di redditi e occupazione: nel Collegato alla manovra finanziaria 2015 abbiamo infatti previsto l’acquisizione al patrimonio indisponibile regionale di parte dei beni immobili delle Comunità montane, per un ammontare di 6,5 milioni di euro”.
  “Un’operazione che, in attesa di concretizzarsi in termini di cassa – conclude l’assessore – auspichiamo possa rendere le Tesorerie delle due Comunità montane disponibili a non incamerare i finanziamenti destinati agli stipendi e a sbloccare quanto prima i pagamenti delle mensilità dovute. Nei prossimi giorni ci faremo anche carico di sollecitare i Comuni, affinché provvedano al versamento delle quote associative spettanti”.
       

 

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