Ecco lo “stato d’animo delle imprese italiane secondo gli ultimi dati diffusi da Confindustria
Più di un quarto delle grandi imprese industriali prevede un’espansione della produzione, mentre la maggioranza stima una produzione stabile. Tuttavia, i costi di produzione, in particolare quelli energetici, rimangono una preoccupazione significativa
L’indice Rtt (Real Time Turnover Index, indicatore economico sviluppato da Confindustria in collaborazione con TeamSystem) ha registrato un calo moderato dell’1,2% a dicembre, un miglioramento rispetto al calo del 3,4% di novembre. Le costruzioni continuano a crescere, mentre l’industria e i servizi mostrano ancora una riduzione.
Nel mese di gennaio, Confindustria ha rilevato un miglioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali associate. Più di un quarto delle imprese intervistate (28,7%) prevede un’espansione della produzione industriale rispetto all’ultimo trimestre del 2024. La maggioranza delle imprese (59,9%) continua a stimare una produzione stabile, mentre solo l’11,4% anticipa una contrazione, sia essa significativa o moderata.
NEL DETTAGLIO
- Domanda e ordini: i principali punti di forza Secondo gli industriali intervistati, la domanda e gli ordini si confermano essere i principali punti di forza a sostegno della produzione nei prossimi mesi. Il saldo tra la quota di imprese che li considera fattori trainanti e quella che invece li ritiene ostacoli diminuisce, ma resta comunque in attivo, attestandosi al +2,1% dal +4,8% di dicembre.
- Disponibilità di manodopera e costi di produzione La visione delle imprese sulla disponibilità di manodopera nei prossimi mesi resta pressoché stabile, con oscillazioni inferiori al punto percentuale (da +0,6% a -0,9%). Tuttavia, i costi di produzione continuano a preoccupare le grandi imprese industriali, complice il marcato aumento dei costi dell’energia. Il saldo migliora rispetto al -5,0% di dicembre, ma resta ancora in negativo (-2,8%).
- Condizioni finanziarie e disponibilità di materiali I giudizi relativi alle condizioni finanziarie restano positivi (+1,4% da +3,9% rilevato a dicembre). Tuttavia, il giudizio sulla disponibilità di materiali rimane negativo, con un saldo pari a -2,2% a gennaio, in miglioramento rispetto al -5,1% di dicembre.
- Sentiment sulla disponibilità degli impianti Il sentiment sulla disponibilità degli impianti, che era già salito a dicembre (+0,7%), continua a migliorare, toccando +2,4% nella rilevazione di gennaio.
LA SITUAZIONE DEI COSTI ENERGETICI IN ITALIA PRESENTA DIVERSE SFIDE PER LE IMPRESE – Nel 2024, il costo dell’energia elettrica per le imprese italiane è stato significativamente superiore rispetto agli altri principali paesi europei e alla media dell’Unione Europea. Ad esempio, il costo in Italia è stato di 100 euro per megawattora, mentre in Francia era di 85 euro, in Germania di 69 euro e in Spagna di 50 euro. Secondo Unimpresa – L’Italia continua a essere fortemente dipendente dalle fonti fossili, il che contribuisce a mantenere elevati i costi energetici. Questa dipendenza rappresenta un grave svantaggio competitivo per le imprese italiane. Nonostante gli sforzi per aumentare l’uso delle fonti rinnovabili, l’Italia deve ancora affrontare sfide significative per ridurre i costi energetici e migliorare l’efficienza energetica.