Capacità di adattamento: il requisito top nell’era dell’automazione

L'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

L'intelligenza artificiale nel mondo del lavoro (Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Per l’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale (Enia) occorre preparare le nuove generazioni a partire da una revisione profonda dei curricula educativi, combinando competenze tecniche con una solida preparazione etica e sociologica

Entro il 2035 circa 6 milioni di lavoratori in Italia potrebbero essere sostituiti dall’intelligenza artificiale. È quanto emerge dal recente studio “Intelligenza artificiale e persone: chi servirà a chi?condotto da Censis e Confcooperative.

Ma emerge anche la necessità di mettere la persona al centro del modello di sviluppo, con l’Ai al servizio dei lavoratori e non viceversa.

Il Consiglio d’Europa, l’Unesco e l’Ocse stanno portando avanti iniziative per promuovere la cooperazione globale sull’Ai, fornendo risorse e linee guida per un uso responsabile e in linea con i diritti umani:

Di etica e cautela per ciò che riguarda l’automazione nella vita di tutti i giorni e nel mondo del lavoro, parlano anche i ricercatori Barto e Sutton, vincitori del Turing 2025.

La crescente integrazione dell’Ia nella società solleva importanti questioni sociali. La paura di perdita di posti di lavoro, i rischi per la privacy e l’etica delle decisioni automatizzate, sono fattori critici che rimangono vivi. La sfida consisterà nel bilanciare i benefici tecnologici con l’impatto sociale, assicurarsi che l’adozione dell’IA avvenga in modo equo e responsabile”  – Enia (Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale)  – dal post linkedin pubblicato all’indomani dell’assegnazione del premio Toring

Secondo l’Enia è l’accessibilità e la comprensione di questo nuovo strumento da parte del pubblico, rimane l’aspetto più importante. La formazione e l’educazione pertanto, assumono un ruolo fondamentale in questo scenario. Per l’ente nazionale per l’intelligenza artificiale, preparare le nuove generazioni a collaborare e convivere con l’intelligenza artificiale, richiede una revisione profonda dei curricula educativi, combinando competenze tecniche con una solida preparazione etica e sociologica.

Unire competenze tecniche, valoriali e personali consentirà di affrontare un’inarrestabile trasformazione, cogliendone opportunità e vantaggi.

Da una lato dunque la formazione per acquisire COMPETENZE TECNICHE come:

Ma è altrettanto importante coltivare le cosiddette SOFT SKILL (attitudini trasversali)

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