Cna passa al contrattacco dopo l’ennesima stangata dovuta ai rincari su luce e gas ed evidenzia il caso di 10 aziende umbre
Rincari dei costi energetici che vanno dal + 1,7% della luce al + 5,4% del gas, oltre ai pesanti esborsi per Imu, Tasi e Tares. Un’ennesima stangata che in quest’autunno le imprese si troveranno a pagare. Secondo la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, l’unica possibilità di risparmio arriva dalla partecipazione alle aste.
Roberto Giannangeli – “Il nostro sistema produttivo – afferma Roberto Giannangeli, direttore di Cna Umbria – era già penalizzato rispetto a quello di altri Paesi, anche europei, che possono contare su bollette energetiche sensibilmente più basse delle nostre. È come dire che le nostre imprese affrontano le sfide della competitività partendo da costi di produzione molto più alti e quindi accontentandosi di margini di guadagno irrisori. I rialzi programmati delle bollette energetiche renderanno questa condizione assolutamente drammatica, rischiando di mettere al tappeto migliaia di imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni”.
Aste energetiche per risparmiare – Cna Umbria si è posta da tempo questo problema, avviando una campagna di rilevamento dei costi energetici delle imprese associate dalla quale sono emerse molte irregolarità, soprattutto in materia di oneri richiesti e non dovuti. Ecco perché da qualche mese l’ente ha attivato un “Servizio energia” gratuito per tutti gli associati “Che sta raccogliendo molto consenso tra le imprese – spiega Giannangeli – ma accanto al controllo e alla eventuale revisione dei contratti in essere – aggiunge – abbiamo portato avanti la costituzione di gruppi di imprese per la partecipazione alle aste energetiche. La prima alla quale le imprese umbre abbiano partecipato si è svolta proprio nelle scorse settimane”.
Il caso di 10 aziende umbre – Il gruppo era composto da 67 aziende (10 quelle umbre), per un totale di 127 utenze e un consumo stimato annuo di energia elettrica pari a oltre 7milioni di kWh. Otto i fornitori selezionati dal banditore, che nella mezz’ora di durata dell’asta hanno effettuato numerosi rilanci. Al termine il gruppo di imprese ha spuntato uno sconto del 30% sulla fornitura di energia elettrica di un intero anno. Il risparmio ottenuto rispetto alla base d’asta è stato pari a circa 175mila euro. “Ecco perché in futuro contiamo di estendere sempre di più questa procedura, l’unica – conclude Giannangeli – in grado di far fronte all’emergenza dei costi energetici”.