Artigianato più occupazione, meno imprese attive

L’analisi di Cna Umbria: i settori in cui il numero degli addetti cresce sono la meccanica di produzione, impiantistica, tessile, legno, alimentare e servizi alla persona
La situazione resta ancora negativa per le imprese edili

“Dopo un’attenta analisi della complessa situazione che si trovano ad affrontare le piccole imprese che operano nella nostra regione possiamo dire che l’occupazione complessivamente è tornata a crescere anche nel mondo dell’artigianato. Ad affermarlo è Giuliano Ceneri – responsabile legislazione del lavoro di Cna Umbria. Scendendo nel particolare dall’inizio dell’anno gli addetti “nelle imprese artigiane con dipendenti”, ad esclusione di quelle operanti nell’edilizia, sono aumentati di 565 unità, passando da 19.199 del dicembre 2014 a 19.764 di giugno 2015 con un incremento percentuale pari al 2,85%.

Nel dettaglio – I settori in cui il numero degli addetti dell’artigianato cresce sono principalmente: meccanica di produzione, impiantistica, tessile, legno, alimentare e servizi alla persona. Altro dato positivo è rappresentato dal drastico calo del numero delle imprese artigiane che, nel corso del primo semestre 2015, ha fatto ricorso alla cassa integrazione per i propri dipendenti rispetto a quelle che vi erano ricorse nello stesso periodo del 2014. “Per la precisione le imprese che hanno usufruito della cassa integrazione in deroga ad oggi sono 422 rispetto alle 708 del giugno 2014. Purtroppo nel nostro mondo – continua Giuliano Ceneri – accanto ai dati positivi appena illustrati dobbiamo registrare anche la caduta verticale dell’occupazione nelle imprese artigiane edili dove gli addetti passano da 3.396 a 3.157 con un calo complessivo di 239 unità dall’inizio dell’anno ad oggi”.

 

Umbria                      Imprese artigiane – edilizia                       Imprese artigiane (tranne edilizia)            Totale imprese artigiane

Dicembre 2014                       6480                                                           15683                                                            22163

Marzo 2015                            6326                                                            15630                                                            21956

Diminuisce il numero delle imprese attive – Un altro dato negativo, secondo quanto emerge dall’analisi di Cna, è rappresentato dalla diminuzione del numero delle imprese artigiane attive che sono passate da 22.163 del dicembre 2014 a 21.956 di marzo 2015 con un calo complessivo di 207 unità. In questo quadro il saldo occupazionale complessivo è positivo. L’artigianato nei primi sei mesi dell’anno ha recuperato almeno 100 posti di lavoro all’interno di un forte processo di riorganizzazione del settore che mette in evidenza soprattutto la crescita del manifatturiero umbro.
Sofferenza per le imprese edili – Contrario continua la sofferenza per le imprese edili che in questi anni hanno dovuto affrontare una forte contrazione del mercato privato e una drastica riduzione degli appalti pubblici. “Sicuramente – continua Ceneri – sull’andamento dell’occupazione nell’artigianato hanno influito positivamente alcuni provvedimenti recentemente adottati dal governo nazionale, come ad esempio la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato e l’introduzione del contratto a tutele crescenti, così come alcune condizioni createsi a livello internazionale tra cui il deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro. Determinante però è stato l’impegno degli artigiani e dei loro dipendenti che nonostante le difficoltà hanno continuato ad avere fiducia nelle proprie capacità”. I dati positivi sull’occupazione, secondo Ceneri “rappresentano un piccolo segnale per ridare fiducia a tutto il sistema economico ma è ancora molto lungo il percorso da fare per recuperare quanto è stato perso dal 2007 ad oggi sia  a livello nazionale che regionale. Noi auspichiamo che il percorso delle riforme economiche a livello nazionale e locale sia fatto velocemente, tenendo presente che il mondo dell’artigianato rappresenta ancora un asset strategico del sistema produttivo locale in quanto a tutt’oggi garantisce all’Umbria oltre 50.000 posti di lavoro.”

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