L’arte orafa Umbra è sempre più richiesta negli Stati Uniti e in Svizzera ma anche in Italia c’è aria di ripresa, a fare il punto della situazione è il presidente di Monilia, Enrico Morbidoni
“Si lavora soprattutto sulla piccola serie e sui pezzi unici, dove c’è molto artigianato”. Enrico Morbidoni, presidente del consorzio {tip Monilia::
Il consorzio Monilia riunisce dieci aziende umbre dell’artigianato orafo, organizza la partecipazione individuale e/o collettiva alle più rappresentative fiere internazionali, gestisce visite agli operatori stranieri, oltre a predisporre workshop, missioni di studio e ricerca di nuovi mercati.}Monilia{/tip} descrive così le principali caratteristiche dell’arte orafa umbra di recente protagonista a Vicenza Oro, una tra le più importanti manifestazioni fieristiche orafe al mondo. “E’ stata un’edizione più che soddisfacente – dice Morbidoni – possiamo senza dubbio affermare che c’è aria di ripresa, aumenta la propensione all’acquisto anche da parte degli italiani e, dopo anni, l’attenzione si sta spostando dall’alta bigiotteria, alla gioielleria vera”. Gemmologo, ideatore e disegnatore di gioielli che vengono realizzati nel suo laboratorio di Spoleto, Morbidoni tiene a sottolineare che anche il mercato del lusso è toccato dalla crisi, nonostante i segnali positivi, ma può fare affidamento sull’export così come sta avvenendo per altre categorie merceologiche. “In questo periodo – fa notare – le richieste stanno arrivando in particolare dagli Stati Uniti e dalla Svizzera”.