Comparto agricolo in fermento

Arrivano le risorse ma restano i timori
     Riconfermato intanto l’accordo per il tabacchicolo

Competitività del comparto agricolo, salvaguardia del patrimonio rurale e valorizzazione del territorio. E’ quanto secondo la Regione dell’Umbria si potrà e si dovrà fare degli 880milioni di euro previsti tra il 2014 – 2020 per il cuore verde d’Italia.
“Si tratta di un accordo importante – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini – che di fatto ha premiato la Regione Umbria per le scelte adottate negli ultimi anni”. In particolare si fa riferimento alla capacità di utilizzazione delle risorse comunitarie messe a disposizione dell’unione europea per lo sviluppo rurale e per le politiche nel settore tabacchicolo per il quale intanto è stato riconfermato l’accordo tra i produttori aderenti alla cooperativa agricola Trasformatori Tabacco Italia e la società Japan Tobacco International, per la fornitura a quest’ultima di Virginia Bright Italiano, una qualità di tabacco prodotta soprattutto in Umbria.
La presidente Marini rivolgendosi a Paul Neumann, vice presidente della Jti, ha voluto ringraziare la multinazionale “per aver voluto confermare fiducia ai produttori umbri”.
Per l’agroalimentare umbro resta tuttavia molto da fare. I dati della Camera di Commercio di Terni parlano di un settore in crisi, con decine di imprese che nel 2013 hanno cessato la propria attività. Troppe le spese da sostenere e spesso gli operatori si trovano a dover affrontare una quotidiana lotta a una burocrazia sempre più soffocante, come denuncia Ferruccio Iannarilli, titolare di un’azienda agraria a San Bartolomeo, in provincia di Terni.
Sono oltre 36mila le aziende del comparto rurale/agricolo in Umbria 26mila circa nella provincia di Perugia e 10mila in quella di Terni.
Servono risposte immediate. Le chiede a gran voce anche la Coldiretti regionale che salutando con favore l’importante accordo raggiunto dalla regioni sulla ripartizione e dei fondi Feasr per i prossimi sette anni, lancia un monito: “Ora inizierà un lavoro che dovrà puntare a destinare le risorse alle vere imprese agricole del territorio – ha affermato il presidente Albano Agabiti – un rilevante volano di sviluppo per l’intera economia umbra”.
Secondo il consigliere regionale Oliviero Dottorini (capogruppo Idv) e presidente dell’associazione ‘Umbria migliore’: “La regione rimane ancorata a un modello antiquato di produzioni: “Gli assi portanti su cui sviluppare le future politiche agricole sono: il biologico, la filiera corta e l’agricoltura sociale”. Intanto in questi giorni il ministro Giovannini ha firmato decreto per il nuovo contratto ‘di rete’, grazie al quale le imprese agricole potranno fare assunzioni congiunte. Creato con il ‘Pacchetto occupazione’, questo nuovo strumento di ‘job sharing’ è stato messo a punto dal ministero del lavoro e delle politiche sociali, anche attraverso consultazioni delle associazioni di categoria, per venire incontro alle esigenze delle imprese agricole “Che vogliano cogliere nuove opportunità di sviluppo, ad esempio assumendo uno specialista di marketing o di nuove tecnologie dell’informazione, ripartendone gli oneri tra più soggetti legati da un contratto di rete”.

 

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