Invocato dal vescovo nella città del Santo degli innamorati; auspicato dal premier Draghi per la salvezza dell’Italia; messo in pratica dalle reti di volontariato presenti su tutto il territorio nazionale…
l’amore. Molto di più di un motivetto sanremese, per fortuna
I “festeggiamenti” per San Valentino, quest’anno in tono minore per via delle restrizioni dovute al Covid-19, hanno messo ancora una volta e ancora di più sotto i riflettori il sentimento per eccellenza: l’amore per il prossimo, per chi è in difficoltà.
A Terni, la città del santo degli innamorati, il vescovo Giuseppe Piemontese durate l’omelia del 14 febbraio, ha lanciato un chiaro messaggio: “San Valentino ridoni speranza al mondo, perché l’amore cresca, che esso non si sfaldi in un tempo di quarantene e di crisi come quello che attraversiamo”.
Di amore per l’Italia – ha parlato il premier Mario Draghi. “Oggi – ha detto in un passaggio del lungo discorso in aula al Senato per la fiducia – l’unità non è un’opzione ma un dovere ed è così in nome dell’amore per l’Italia” e, citando Camillo Benso conte di Cavour – ha voluto sottolineare che “Il governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza” pertanto “Dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”.
I poveri e i nuovi poveri hanno bisogno di aiuti immediati
Spesso, purtroppo, nei casi estremi, a mancare sono proprio i beni di prima necessità.
“Sempre più famiglie infatti si trovano ad avere bisogno di aiuto alimentare e le persone che hanno perso il lavoro negli ultimi mesi sono ormai oltre 300.000, come dichiarato dall’Istat” – fa notare Giovanni Bruno, presidente Fondazione Banco Alimentare Onlus. “Le conseguenze del Covid – spiegano dalla fondazione – hanno toccato ognuno di noi e chi si trova ad avere bisogno di un aiuto alimentare spesso è più vicino di quanto pensiamo”.
Le richieste di aiuto al Banco alimentare sono aumentate del 40% rispetto al 2019 così come è cresciuto il numero degli assistiti: da 1,5milioni agli attuali 2,1 circa.
Nuovi poveri, a Terni la Consulta della carità chiede aiuto per affrontare la situazione
A Milano è attivo stradUsca
Hard-to-reach (difficili da raggiungere). A loro, ai cosiddetti “invisibili” è rivolto il progetto stradUsca (Unità Speciale di Continuità Assistenziale per persone gravemente emarginate) voluto dalle fondazioni Caritas Ambrosiana, Casa della carità, fondazione culturale San Fedele e dall’associazione San Fedele onlus – tutte attive sul territorio di Milano, duramente colpito dalla pandemia.
“Le persone “invisibili”, che vivono in strada, soprattutto quelle che non hanno accesso al medico di base, in questo periodo di emergenza Covid, oltre ad avere difficoltà ad essere inviate a fare il tampone – spiegano dalla Caritas Ambrosiana – sono anche difficilmente raggiungibili nelle attività di tracciamento, di isolamento e di trattamento, sia per le condizioni sociali (precarietà abitativa) che per la fruibilità dei servizi sanitari”. Per questo hanno bisogno di un aiuto mirato.
Piccole/grandi gocce in un’oceanica richiesta d’aiuto ma da qualche parte bisogna pur iniziare.