Taglio del nastro allo stabilimento di Ellera di Corciano per rispondere alla forte concorrenza dei produttori asiatici nell’ambito degli utensili professionali
“Flessibilità, qualità, ricerca e innovazione sono stati tra gli elementi strategici che hanno consentito allo stabilimento DeWalt Industrial Tools di Ellera di Corciano di rimanere l’unico impianto produttivo ad operare in un paese considerato ad alto costo, evitando il processo di delocalizzazione che, viceversa, negli ultimi 10 anni ha interessato gli altri stabilimenti occidentali del gruppo americano Stanley Black & Decker, di cui DeWalt fa parte”.
Lo ha sottolineato l’amministratore delegato di DeWalt Industrial Tools, Massimo Marotta, in occasione dell’inaugurazione della nuova linea automatizzata per la produzione di troncatrici professionali, frutto di un lavoro di studio e progettazione durato oltre un anno e che ha richiesto un investimento particolarmente significativo. All’inaugurazione erano presenti anche il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e il sindaco di Corciano Cristian Betti.
Un progetto per sconfiggere la concorrenza – “Nella nuova linea – ha spiegato Marotta – verranno realizzati diversi modelli di troncatrice radiale, la famiglia di prodotti DeWalt più importante in Europa. Si è trattato di un progetto necessario per rispondere alla forte concorrenza dei produttori asiatici, ma che sta anche ad indicare che siamo riusciti a ritagliarci un nostro ruolo all’interno delle strategie della Compagnia”.
Al lavoro 200 dipendenti per un fatturato di circa 50 milioni di euro – L’azienda, fondata nel 1953 da due imprenditori umbri (e conosciuta come Tatry), nel 1969 viene acquisita dalla Stanley Black & Decker, nota multinazionale leader mondiale nel settore degli elettroutensili. Oggi la DeWalt di Ellera di Corciano, che impiega circa 200 persone e realizza un fatturato vicino ai 50 milioni di euro, è specializzata nella produzione di macchine ed utensili professionali, destinati quasi interamente ai mercati internazionali.
In arrivo nuovi progetti da 10 milioni di euro – “L’azienda – ha aggiunto Marotta – ha affrontato con successo la globalizzazione, puntando su una continua innovazione dei prodotti, che spesso vengono letteralmente copiati dai nostri competitors orientali. Nel prossimo triennio puntiamo a realizzare nuovi progetti in ricerca e sviluppo, investendo circa 10 milioni di euro; una cifra sicuramente importante per un impianto della nostra dimensione, soprattutto in tempi difficili come quelli attuali.
Rapidità di risposta ai clienti – L’altro aspetto di rilevanza strategica è legato alla flessibilità spinta dei processi produttivi e logistici: flessibilità e rapidità di risposta alle richieste dei clienti “e che ci rendono ancora più vicini ai nostri principali mercati di riferimento, considerato che le vendite in Europa rappresentano circa l’85% del fatturato dell’azienda – ha sottolineato Marotta – Tutto ciò – ha aggiunto – conservando un rapporto molto stretto con il territorio. Basti pensare, a tal proposito, che oltre il 50% per cento dei nostri acquisti di componentistica viene ancora realizzato presso fornitori locali”.
Negli oltre sessant’anni di attività dell’impianto, al fianco della DeWalt Industrial sono cresciute molte aziende umbre, oggi diventate importanti realtà industriali a livello nazionale. “La vicinanza con una qualificata rete di aziende fornitrici, da elemento potenzialmente penalizzante, rispetto ai produttori a basso costo, da anni – prosegue Marotta – rappresenta per noi un fattore di fondamentale rilevanza strategica”.
Premio Capitani dell’anno 2015 – Nel prossimo mese di ottobre DeWalt Industrial Tools riceverà il premio “Capitani dell’anno 2015”, che da quindici edizioni premia quelle realtà aziendali che hanno raggiunto prestigiosi traguardi, affrontando con successo le difficoltà dell’attuale contesto economico e finanziario.
“E’ un premio che ci fa particolarmente piacere – ha concluso Marotta – perché riconosce lo sforzo che abbiamo compiuto in questi anni per affrontare la crisi e rimanere competitivi, preservando così l’occupazione sul territorio, in un contesto di azienda parte di un gruppo multinazionale fortemente globalizzato”.