Il webinar organizzato da Coldiretti e Terranostra Umbria con 100 operatori agrituristici
Il “motto” che vede tutti d’accordo “La qualità alla base della ripartenza”
Riflettere sull’attività agrituristica ai tempi dell’emergenza Covid-19, analizzando i nuovi modelli del turismo rurale e di prossimità. Questo uno degli obiettivi principali del webinar dal titolo “L’agriturismo in era Covid-19 scenari e trend del settore turistico rurale” organizzato da Coldiretti e Terranostra Umbria, con la partecipazione on line di oltre 100 imprenditori agricoli agrituristici e la presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni.
La forza del vero agriturismo anche in Umbria – ha evidenziato Elisabetta Montesissa Direttore nazionale di Terranostra, l’associazione che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica – risiede nell’azienda agricola che gli sta alle spalle. Una realtà che nel “cuore verde” è testimoniata dal fatto che l’85% delle strutture sono impegnate in attività di vendita diretta dei prodotti. Agriturismi – ha aggiunto – emblema della multifunzionalità del settore, fondamentali non solo in chiave turistica e occupazionale, ma anche per la lotta allo spopolamento, per il presidio del territorio e delle aree marginali, della biodiversità. Il nostro obiettivo è quello di esprimere e rappresentare il vero agriturismo italiano: in questa fase, anche per diversificare – ha spiegato Montesissa – diventa fondamentale proprio far conoscere il lavoro agricolo che c’è dietro ad un agriturismo e dietro al nostro cibo, aprire le porte alle visite in azienda, dei luoghi dove produciamo e raccogliamo le nostre eccellenze.
L’agriturismo in Umbria incide come presenze per circa 1/3 nel comparto extralberghiero – ha riferito Francesco Fratto Socio fondatore di ARB Agriculture e membro del Gruppo di lavoro sulla multifunzionalità Rete Rurale – Ismea. Occorre ora presentarsi sul mercato con un’offerta diversa, con un’accoglienza “rivista” che punti sulla richiesta di fiducia dei potenziali ospiti e turisti, con una comunicazione che deve indirizzarsi a trasformare i vincoli in opportunità, valorizzando l’esigenza di sicurezza e il desiderio di tempo libero. Ottimizzare quelle risorse non riproducibili, come il contatto con la natura e la possibilità di godere di ampi spazi in campagna – ha spiegato – può rivelarsi una carta vincente per prenotazioni che comunque torneranno, anche nel rispetto di quella tendenza al last minute che caratterizza da tempo la domanda.
Gli agriturismi – ha precisato l’assessore regionale all’agricoltura Roberto Morroni – costituiscono una straordinaria risorsa per l’Umbria, tra le prime regioni italiane per offerta in questo comparto. Le fasi di crisi spesso si rivelano veri “acceleratori” di sviluppo; per cogliere le opportunità che si apriranno in questa fase, occorre però – secondo Morroni – fare della qualità un “mantra”: una qualità da elevare proprio intorno a quei valori principali che l’agriturismo di per se racchiude, semplicità, identità e tradizione. Anche per il segmento agrituristico quindi, serve puntare verso un miglioramento continuo, per far si che l’Umbria diventi sempre più un luogo di opportunità. Proprio con questi obiettivi – ha ricordato l’Assessore – è partita di recente da parte della Regione una campagna di comunicazione che intende valorizzare l’intero territorio e le sue peculiarità.
Distintività, identità territoriale e offerta di qualità sono anche le parole d’ordine invocate dal Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti, che ha ricordato l’impegno profuso dall’Organizzazione agricola in questa direzione anche in sede di stesura delle nuove normative del settore. Imprescindibile – secondo Agabiti – la valorizzazione di un “brand Umbria”, che possa sfruttare le tante opportunità che il futuro può ancora riservare ad una regione le cui potenzialità, a cominciare da quelle del turismo rurale, consentono indiscutibilmente ampi margini di crescita.
Lo scenario attuale obbliga – ha spiegato Mario Rossi Direttore Coldiretti Umbria e moderatore dell’iniziativa – ad una valutazione sul futuro prossimo di un settore che ricopre un ruolo chiave nell’economia nazionale e regionale. Se l’emergenza ci ha imposto un cambio di “postura”, occorre ora tradurre le criticità in opportunità raccontando la verità e autenticità della nostra offerta, in grado di esprimere fiducia e sicurezza nei confronti di chi può sceglierci. L’Umbria – ha ricordato – viene sempre più percepita e consigliata anche dai media esteri come destinazione post-covid “bella e sicura”, con l’elogio anche di cibo e ospitalità rurale, da valorizzare sempre di più nelle politiche promozionali del turismo regionale.
Nonostante si stia assistendo ad una ripartenza lenta – ha sostenuto il Presidente nazionale di Terranostra Diego Scaramuzza – gli agriturismi continuano a rappresentare dei testimonial orgogliosi del proprio territorio, con il turismo di prossimità che potrà rivelarsi sempre più importante. Solo in quanto aziende agricole – ha aggiunto – possiamo garantire un’offerta di qualità e raccontarla in maniera veritiera, a quanti ricercano rapporti autentici. Proprio partendo dalle nostre tradizioni, saremo in grado di proporre ai nostri ospiti quel “turismo esperienziale” sempre più apprezzato, che ruota intorno alla campagna, ad un ambiente sano e alle nostre attività.
È toccato alla Presidente regionale di Terranostra Elena Tortoioli, ricordare quanto messo in campo dall’Associazione nel corso di una crisi che ha colpito fin da subito gli agriturismi: dalla richiesta di annullamento della Tari rivolta a tutti i Comuni umbri, fino al vademecum sulla sicurezza e agli incontri tecnici per supportare e stare vicino alle imprese in difficoltà, con l’obiettivo di farsi trovare pronti alla ripartenza.
L’emergenza ha colpito un comparto che conta in Umbria 1402 strutture, con 417 dedite alla ristorazione, 236 alla degustazione e 1172 ad altre attività. Circa un agriturismo su cinque (255) si trova in montagna, mentre il 47 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 24.212, mentre quelli a tavola sono 13.840. Gli agriturismi umbri, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Rapporto Ismea 2019, hanno potuto contare nel 2018 su oltre 267.000 arrivi e su circa 944.000 presenze (rispettivamente il 7,8% e 7,0% sul totale nazionale).