Attitudine al risparmio energetico o alla sostenibilità ambientale. Questo il requisito richiesto da un’impresa su due quando si tratta di assumere nuovo personale. Insomma, le competenze green sono sempre più al centro dell’attenzione e il possederle o no, potrebbe fare la differenza al momento del colloquio per chi è in cerca di un lavoro.
È quanto emerge da una recente ricerca condotta da Unioncamere e Anpal.
Nel 2017 circa 653mila imprese hanno ricercato questo specifico profilo professionale a prescindere dalla presenza o assenza di investimenti già effettuati o programmati in tecnologie “verdi”.
Il 49,9% delle imprese con dipendenti, richiede quindi in modo preponderante al personale che intende assumere il possesso di competenze green.
Ben il 76,8% dei contratti programmati (a tempo indeterminato o a tempo determinato, ma in ogni caso della durata superiore ad un mese) era destinato a persone che potevano vantare green skill.
La propensione ad investire nelle competenze ambientali del capitale umano riguarda in maniera simile sia i comparti dell’industria che quelli dei servizi: è particolarmente elevata nei settori del turismo, nella chimica e farmaceutica, nei trasporti e logistica, nella sanità, nelle costruzioni e nell’istruzione.
“Le competenze green – spiegano da Unioncamere – in particolare, vengono richieste con diverse gradazioni (con importanza da 1=bassa a 4=alta) per 82,5% dei contratti per le professioni tecniche e per il 79,9% per gli operai specializzati”.
Tra le professioni per le quali la richiesta di competenza di grado elevato (medio-alta) raggiunge percentuali importanti si incontrano gli installatori di linee elettriche, riparatori e cavisti (competenza elevata richiesta per l’84,3% delle assunzioni), tecnici della produzione e preparazione alimentare (competenze green elevate richieste per il 71,4% dei contratti di assunzioni), tecnici meccanici (competenze elevate richieste per il 70,3%), manovali nel settore delle costruzioni e della manutenzione opere pubbliche (64,9%), gli idraulici e i posatori di tubazioni idrauliche e di gas (64%).
Le trasformazioni che da anni sta vivendo il mondo del lavoro sono sempre più evidenti e di queste tendenze dovrà tener conto anche il sistema scolastico e universitario, aggiornando di conseguenza i programmi di formazione dei diversi indirizzi di studio, “Considerando – sottolineano Anpal e Unioncamere – che tali attitudini sono richieste a 80 laureati su 100 e a circa 3 su 4 diplomati o possessori di qualifica professionale”.